La veglia per la Pace in Duomo: il racconto

 Anche la diocesi di Ascoli ha risposto all’appello di Papa Francesco perché nel Mercoledì delle Ceneri si organizzasse una veglia di preghiera per implorare il dono della pace sul popolo Ucraino; una preghiera per fermare l’escalation della guerra che si sta combattendo nel cuore dell’Europa.

 Gli ucraini in Duomo

Tante le persone che hanno affollato la cattedrale, fra le quali molti Ucraini.  Tra questi Havina Kiz, da ventitré anni ad Ascoli, madre di due figli, il maschio è rimasto nella città di Ternopil, una graziosa città situata nella parte ovest dell’Ucraina, mentre la femmina è in Italia; Yana Dankanych, da sei anni in Italia e coniugata con Bioa Mjkjta, che proprio in questi giorni ha accolto in casa loro, fuggiti dalla città di Mukachevo, la cognata con due bambini piccoli. Le due donne hanno collaborato traducendo, nella loro lingua, i vari interventi.

Inizio della veglia

Ad introdurre la veglia è stato il diacono Franco Bruni: “Preghiamo Maria, riconosciuta Madonna delle Grazie, capace di intercedere per noi, ogni grazia, presso il Padre. È lei che ci fa vivere in comunione, in unità fra noi come fratelli. Questa sera la preghiamo con la preghiera più conosciuta, il Rosario, meditando le letture ed i messaggi di pace dei nostri papi”.

Poi, rivolgendosi al vescovo Palmieri:” Siamo contenti di pregare insieme a lei, sicuri di sperimentare un cuor solo e un’anima sola. Questa comunione ci sprona tutti ad essere uniti a Dio e sentirci come una famiglia in ogni occasione”. E ancora: “La pace è un bene prezioso, al quale l’umanità non può e non deve mai rinunciare. Invochiamo, Gesù Cristo, principe della pace e la vergine santissima, particolarmente venerata in Ucraina, perché sia risparmiata da un terribile flagello”.

 Il Santo Rosario

Subito dopo è iniziata la recita del Rosario, enunciando i Misteri della Gloria.

 Il vescovo di Ascoli monsignor Gianpiero Palmieri

“Questa sera, in questa Cattedrale – ha esordito l’alto prelato – noi siamo in comunione con il mondo intero e con tutti i figli di Dio sparsi sulla terra, e tra i figli di Dio, in modo particolare, chiunque soffre come i nostri fratelli e sorelle ucraini e tutti coloro che in Russia soffrono per questa stessa situazione”. Si è soffermato sulla contemplazione dei Misteri Gloriosi, evidenziando la resurrezione di Gesù, la sua Ascensione al cielo, la discesa dello Spirito Santo, misteri in cui contempliamo che Dio è il vincitore sul peccato e sulla morte ed è sempre presente in mezzo a noi. “Io sono con voi tutti i giorni fino alla consumazione del tempo”.  Ha evidenziato anche che “l’odio non può essere eliminato con altro odio. L’odio che chiama odio produce soltanto rovina”. Ha parlato del male che l’uomo commette contro i fratelli, della guerra in Ucraina, della negazione del diritto degli altri, dell’accoglienza e molto altro ancora.

 La veglia è stata animata ed accompagnata dal coro, costituito da elementi appartenenti a diversi gruppi laicali, diretto da Marco Sabatini impegnato anche nel suonare l’organo.  

 di Roberto Cestarelli