Presso l’Auditorium “San Giacomo della Marca” della BCC Banca del Piceno di Acquaviva Picena, si è tenuta ieri la conferenza stampa durante la quale è stato comunicato ai presenti che il Consiglio d’Amministrazione dell’istituto di credito ha deliberato di elargire alle Caritas della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto delle Marche, della Diocesi di Ascoli Piceno e della Diocesi di Fermo, ventimila euro ciascuna per un totale di sessantamila euro.

I presenti alla cerimonia

Alla cerimonia erano presenti i rispettivi vescovi: Sua Eccellenza Monsignore Carlo Bresciani, Sua Eccellenza Monsignore Gianpiero Palmieri e Sua Eccellenza Arcivescovo Monsignore Rocco Pennacchio. Presente anche il Presidente della Banca del Piceno Mariano Cesari e i Direttori delle Caritas delle rispettive diocesi, per San Benedetto del Tronto don Gianni Croci, per Ascoli Piceno don Alessio Cavezzi e per Fermo il vice direttore Sergio Stacchietti, la direttrice della Caritas fermana, Barbara Moschettoni, impossibilitata da altri impegni non ha partecipato alla cerimonia.

Alla cerimonia hanno preso parte anche: Fernando Palestini della Caritas di San Benedetto del Tronto, Stefano Felice della Caritas di Ascoli Piceno e Marco Malaccari della Caritas di Fermo. Il moderatore dell’incontro è stato Vincenzo Varagona, giornalista e presidente UCSI. Varagona ha aperto l’incontro affermando: “questo incontro è molto importante per il territorio, per l’economia, per le tre Diocesi coinvolte e per le Caritas. Il progetto-intervento che ha deliberato la Banca si inserisce nell’impegno condiviso a soddisfare le necessità di ordine economico e sociale del territorio; le necessità rendono imperativa l’esigenza di “fare rete”.

Le parole del presidente della BCC

Il presidente della BCC Banca del Piceno Cesari ha detto: “Buon pomeriggio a tutti, oggi è una giornata molto importante per la Banca del Piceno. Innanzitutto porgo il benvenuto al vescovo Mons. Carlo Bresciani, al vescovo Mons. Gianpiero Palmieri e all’arcivescovo Mons. Rocco Pennacchio. E un benvenuto ai direttori delle rispettive Caritas diocesane. Un caro saluto al giornalista Vincenzo Varagona, presidente nazionale UCSI (Unione cattolica stampa italiana) e volto noto della Rai. In apertura parlavo di una giornata molto importante: ebbene il Consiglio d’amministrazione della Banca del Piceno, qui sono presenti tutti i consiglieri e li ringrazio, ha deliberato di devolvere alla Caritas la somma di sessantamila euro, equamente divisi tra le tre associazioni diocesane.

Un segnale importante per contenere le nuove emergenze sociali

Una piccola goccia nel mare, ne siamo coscienti. Comunque un segnale importante per contenere le nuove emergenze sociali e l’elevato aumento delle povertà che colpiscono anche il nostro territorio. Molto bisogna fare, la nostra è una posizione ferma: la Banca del Piceno c’è e ci sarà sempre a sostegno delle emergenze sociali, che, tra l’altro, rientrano tra le azioni del nostro istituto di credito. Da sempre, infatti, siamo impegnati nel sociale e non va dimenticato che le banche di credito cooperativo, nate due secoli fa, da sempre sono ispirate ai valori cristiani più profondi e poggiano su tre principi: mutualità, località e solidarietà. Siamo orgogliosi di contribuire ad alleviare il disagio di famiglie in difficoltà. Rinnovo i ringraziamenti ai Vescovi qui presenti, alla Caritas e a tutti gli intervenuti”.

Varagona, prima di lasciare la parola ai vescovi presenti, ha detto: “La Chiesa è la prima a constatare le necessità, è la più sensibile alle problematiche perché la più esposta, le persone notoriamente in primo luogo si rivolgono alla chiesa, ai sacerdoti. Ricordiamo inoltre che le Casse di risparmio sono nate proprio con l’intento di aiutare chi era in difficoltà”.

Le parole di Monsignor Bresciani

Monsignor Bresciani, vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Marche ha dichiarato: “Mi congratulo con la Banca del Piceno per questa iniziativa. Questa donazione ci dice molto sulla sensibilità e sull’aiuto che da sempre le Casse Rurali hanno verso chi è in difficoltà. Il territorio presenta difficoltà che difficilmente vengono intercettate a livelli alti. Questo è il segno che la Banca conserva ancora quella vitalità e quella vicinanza delle origini. Tutte le cose grandi partono da piccole cose, i direttori della Caritas qui presenti e che colgo l’occasione per salutare, possono confermare ciò che ho detto. La Caritas riveste un ruolo molto importante perché sta aumentando la richiesta di aiuti anche tra i cittadini italiani, negli anni passati la richiesta era più alti tra gli extracomunitari. Spero che questa sensibilità della Banca coinvolga anche i singoli cittadini. Quando si è solidali nel territorio, il territorio diviene più forte. Auguro un buon lavoro alla Banca”.

Le parole di Monsignor Pennacchio

Monsignor Pennacchio, arcivescovo dell’Arcidiocesi di Fermo, ha detto: “Il territorio sta affrontando un susseguirsi di emergenze, il sisma, il covid, emergenze e interventi legati alla guerra e all’alluvione, il territorio viene colpito come microcosmo e come macrocosmo. Alla Caritas si rivolgono i poveri e gli impoveriti, questa ultima categoria poco tempo fa non c’era, erano famiglie e persone che non avrebbero mai immaginato di arrivare a questo punto perché possedevano una condizione economica stabile e dignitosa. I motivi dell’impoverimento possono essere legati ad un matrimonio fallito, gli uomini in questi casi sono i più colpiti, un rovescio economico, le piccole e medie industrie in fondo caratterizzano il territorio.

Il marchigiano è poco incline la vittimismo, non ama lamentarsi e cerca sempre di risollevarsi, ma purtroppo quando la situazione non è più buona è necessario rivolgersi a chi può dare una mano. Le banche si sforzano di fare promozione sociale per costruire il bene comune, ma per fare il bene comune non è necessario avere a disposizione molto, anche con poco si può contribuire, io mi auguro che ogni persona sia disposta a collaborare. Ogni intervento, ogni donazione è un segno che vuole rappresentare la carità di Cristo che è stata il fondamento della Chiesa. Il segno è importante perché per noi esso significa una mentalità, uno stile di agire”.

Le parole di Monsignor Palmieri

Monsignor Palmieri, vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno, ha detto: “Ringrazio la Banca del Piceno, la scelta di intercettare le Caritas ci sembra una scelta saggia. Caritas è il livello più vicino a bassa soglia. Ricorrere a questo tipo di servizi in alcune persone crea disagio; non infrequentemente ci sono famiglie che si rivolgono alla Caritas dicendo che hanno un bisogno urgente nel momento stesso nel quale richiedono questo aiuto, dopo aver raccontato la loro necessità ci tengono ad affermare che però loro non sono poveri, ma solo un problema del momento. Spesso queste persone, queste famiglie non riescono a percepire che una situazione difficile se non ben monitorata e gestita può degenerare in qualcosa di più drammatico, basta un niente affinché la situazione diventi insostenibile. Sta aumentando la percentuale dei bambini che nascono in situazioni di povertà, crescendo per loro sarà difficile sganciarsi da questa situazione, è importante quindi la collaborazione di tutti, c’è bisogno della solidarietà collettiva per sostenere famiglie e giovani”.

Le Caritas Diocesane, attraverso i Direttori e i collaboratori, hanno raccontato quali sono le esperienze che si vivono ogni giorno e hanno riferito i dati delle richieste e degli interventi e quali sono le priorità su cui agire per fronteggiare le condizioni di indigenza e difficoltà varie, perché a volte non è solo una questione di carenza di denaro, spesso si deve intervenire sul rieducamento dell’atteggiamento perché non c’è stata una gestione esemplare dello stipendio. Durante l’incontro non ci si è dimenticati di ricordare che il mondo del credito, le Casse di risparmio prima e le banche poi, hanno sempre avuto rapporti con la Chiesa e il mondo dell’assistenza, una collaborazione nata moltissimi anni fa e che ancora oggi continua a mostrarsi vicina ai bisogni delle persone in difficoltà.