Inaugurato domenica 17 ottobre il teatrino parrocchiale restaurato e riqualificato. Era chiuso dal 2016, la terribile estate del terremoto. La stessa estate che aveva portato via anche Serena Kacian, storica regista della locale compagnia teatrale “Il Siparietto”, sceneggiatrice e traduttrice, a cui la struttura è stata ora intitolata. Il riconoscimento è dovuto al suo impegno per i giovani in un periodo in cui l’offerta culturale in un piccolo paese non era certo corposa. Per il restauro e ripristino del teatrino c’è stata un’autentica cordata di enti e cittadini di ogni generazione. Parrocchia, Pro Loco, gruppo Donne per Roccafluvione, Giovani di Roccafluvione con tutti i partner del progetto MIA – Memoria Identità Ambiente – hanno contribuito alla raccolta fondi.

La storia del teatrino

Per circa 40 anni, da quando don Isaia Picca decise liberarlo dalle galline che vi razzolavano in libertà e metterlo in condizioni di essere utilizzato, è stato la dimora di tante attività. Lì è nata la compagnia teatrale che nel corso degli anni ha avviato al teatro tanti giovani. Un luogo di aggregazione, uno spazio per mettersi alla prova, per sperimentare varie abilità, per acquisire sicurezza, per imparare a vestire i panni degli altri. Sede anche del gruppo folcloristico “Marsia Canti e Balli”, di innumerevoli progetti creativi come Lo scrigno delle favole o la mostra di Quadri viventi “Monnalisa &co”. Luogo d’incontri per gruppi parrocchiali, di spettacoli scolastici e anche delle celebrazioni liturgiche quando la chiesa fu chiusa per il restauro dopo il terremoto del 97. Dai battesimi ai funerali, passando per feste, risate e lacrime.

La nuova struttura

Il teatrino, dopo il restauro delle mura realizzato con il finanziamento del sisma, grazie ai fondi raccolti ha ora un nuovo palcoscenico. Nuovi anche il sipario e tendaggi, riscaldamenti, impianto luci e audio. La struttura ospita una mostra fotografica permanente dedicata all’attività della compagnia teatrale e dei vari gruppi che vi sono stati ospitati. Sono stati i giovani stessi, autentiche “maschere”, a schiudere le porte e guidare il pubblico in un tuffo di ricordi e bellezza. Grande soddisfazione per tutti i partecipanti alla cerimonia. Il parroco don Francesco Mangani ha confermato che la struttura, come è stato nel corso degli anni e nelle intenzioni originarie, resterà polivalente e a disposizione di tutti. Durante l’inaugurazione don Vincenzo Tassi ha ricordato Serena Kacian in un messaggio molto bello e profondo.

di Anna Cecilia Paoletti