Si è tenuta martedì 24 maggio nella sala della Vittoria della Pinacoteca Civica la premiazione del progetto Piedibus, giunto quest’anno alla sua undicesima annualità con all’attivo 42 bambini partecipanti e due linee.

Un progetto che si è distinto, in città, per la sua longevità. Infatti, dopo essere arrivato undici anni ad Ascoli, prima città nelle Marche ad attivarlo, la Malaspina è l’unica scuola che, come ama dire la docente referente Laura Cannella, non ha mai spento i motori.

Proprio a Laura Cannella abbiamo chiesto, innanzitutto, di spiegarci in cosa consiste il progetto.

Il progetto è promosso dal Ministero della Salute e realizzato in collaborazione con il Comune di Ascoli Piceno e il comando della Polizia Municipale. Noi undici anni fa siamo partiti con questo progetto accolto dal nostro dirigente ma soprattutto dalle famiglie. Lo scopo è innanzitutto consentire ai bambini della nostra scuola di fare movimento; il bambino che parte dal capolinea percorre 15 minuti a piedi, quello alla fermata più vicina alla scuola circa 5 minuti.

Inoltre, i bambini acquisiscono abilità in tema di sicurezza stradale, perché durante il percorso ricordiamo, all’occorrenza, come si attraversa, e addirittura i nostri bambini mettono delle multe virtuali quando le auto parcheggiate male ostacolano i percorsi “sicuri” studiati dalla polizia municipale. E quando accade sono felicissimi! Poi ha lo scopo di far socializzare i bambini: già la mattina presto sono pieni di energia e arrivano a scuola molto più attivi. Infine, cosa non da poco, si contribuisce alla riduzione del traffico atmosferico attorno alla nostra scuola.

Sono quarantadue i bambini che tutti i giorni percorrono la linea A e la linea C.

Sì, sono distribuiti su due linee, la linea A da Campo Parignano, la linea C da piazza del Popolo, studiate dal comando della Polizia Municipale e in particolare dal vicecomandante Pierpaolo Piccioni. Lungo il percorso, come fosse un vero autobus, sono collocate le fermate con indicato l’orario.

Qual è il segreto della longevità del progetto a Malaspina?

Sicuramente la perseveranza della scuola di volerlo a tutti i costi, perché essendo una scuola del centro abbandonare le auto è più semplice. Tanto che, per andare incontro ai genitori che partono da lontano e non possono evitare di prendere l’auto, da qualche anno abbiamo creato una fermata ulteriore in prossimità del ponte di Campo Parignano, in modo che i genitori possano arrivare fin lì in macchina e girare per via Piave, evitando di arrivare fino alla scuola.

C’è da dire però che senza i genitori volontari non saremmo qui oggi, quindi grazie veramente di cuore alle famiglie che rispettano i loro turni, si sostituiscono, si aiutano… è come una piccola famiglia. L’ultimo periodo di pandemia è stato particolarmente difficile, ma nonostante tutto i genitori si sono comunque avvicendati all’occorrenza. Inoltre, ci sono anche volontari puri, che non hanno figli a Malaspina ma accompagnano lo stesso il Piedibus.

Attorno al Piedibus esiste poi una vera e propria gara tra i bambini, di che si tratta?

Le presenze dei bambini vengono segnate su un App creata da uno dei genitori e il bambino che registra più presenze è il vincitore. Anche se negli ultimi anni, viste le quarantene provocate dal Covid, diamo un regalo a tutti i partecipanti. Questo anno il primo assoluto è stato Riccardo Curzi della 5 A tempo normale.

Quest’anno si è poi svolto il contest per rinnovare il logo.

Sì, tutti i bambini hanno realizzato dei disegni per creare il nuovo logo del Piedibus. Erano tutti molto belli. Alla fine, è stato scelto quello di Jacopo Massetti, della 4 A tempo pieno, che ha realizzato le sagome di due piedi che contengono la Terra.

Auspici per il futuro?

Spero che possa realizzarsi l’idea dell’assessore Monica Acciarri, che vuole proporre a tutta l’utenza cittadina un bando, da estendere a tutte le scuole, attraverso il quale chi vuole possa diventare volontario del Piedibus. Con questo aiuto da parte dell’amministrazione, sarebbe più facile attivare il progetto nelle altre scuole che ancora non ci sono riuscite e noi potremmo avere un aiuto in più.

di Stefania Mistichelli