Sabato 16 marzo è stata una giornata storica per la parrocchia di San Pietro Martire. Durante la messa vespertina, infatti, è stato celebrato l’ingresso del nuovo parroco don Daniele De Angelis, che ha preso il posto di don Emidio Fattori, a conclusione dei suoi quaranta anni – anche se non consecutivi – di servizio nella comunità ecclesiale del centro storico.

Una celebrazione che si è svolta, alla presenza del vescovo della Diocesi di Ascoli Gianpiero Palmieri, nella chiesa di Sant’Agostino, dove don Daniele aveva prestato servizio qualche anno fa, rispondendo proprio ad una richiesta di don Emidio.

Don Daniele, che contemporaneamente continuerà a seguire anche la parrocchia di San Marcello, sarà coadiuvato dal vice parroco don Francesco Guglietta, che ha anche la responsabilità della cappella universitaria.

Dopo la lettura del decreto di nomina, il vescovo ha invocato lo Spirito Santo su don Daniele e don Francesco. È seguita poi la benedizione del nuovo parroco, che ha asperso la comunità con l’acqua benedetta e ha incensato l’altare.

L’omelia del vescovo

«Questo è un momento storico per questa parrocchia – ha affermato il vescovo durante l’omelia – il presbitero don Emidio vi ha accompagnato per 29 anni, lo ringraziamo di cuore per il suo servizio. Inoltre, diciamo grazie perché vediamo aprirsi questo nuovo capitolo, importante poiché il parroco è segno della presenza di Gesù all’interno della comunità. Viviamo un tempo particolare – ha proseguito – in cui i sacerdoti sono meno, ma in questo c’è una chiamata per noi tutti, chiamati a servire Dio in questo territorio del centro storico. Ancora oggi il vangelo fa breccia nei cuori, ci provoca, ci mette alla ricerca. Quando si diventa discepoli di Gesù, si vive un cambiamento radicale: un discepolo di Gesù è colui che, pieno di gioia e di passione, rinnega la sua vita per amore degli altri. Ci vuole tanta passione e tanto amore per la comunità cristiana e per il quartiere, siate esagerati nell’amore. Questo dobbiamo trasmettere ai giovani: la sapienza di vita che viene dal Vangelo».

Il saluto di don Daniele

A conclusione delle celebrazione eucaristica ci sono stati i saluti di rito, in primis quello del nuovo parroco don Daniele. «Utilizzo una canzone per ribadire che è proprio vero che “si torna sempre dove si è stati bene”. Qui ci sono tante persone con cui ho stretto legami forti, per questo voglio ringraziare don Emidio che sette anni fa mi affidò questa chiesa. Sento forte anche la responsabilità, ma mi rassicura il sostegno del signore e la presenza di don Francesco. La canzone di cui parlavo finisce con la frase “è solo l’amore che rende tutto pazzesco”, è quello che provo in questo momento, l’emozione è grande».

Il ringraziamento della comunità

A Claudio Carini, membro della comunità parrocchiale, è stato affidato il compito di porgere il saluto dei parrocchiani. «Quando Stefania (Alesi, ndr) mi ha proposto di fare questo saluto, avevo sottovalutato l’emozione che avrei provato e per prima cosa ho cercato di raccogliere nella comunità le parole per ringraziare don Emidio, trovando tante note e di tanti colori e profondità. Non riuscendo a farne una sintesi, mi sono affidato al libro di don Tonino Bello, “fatto per essere felici”. Ho pensato a te – ha proseguito rivolgendosi a don Emidio – 29 anni fa a Castel Trosino, quando ti venne chiesto di diventare parroco di San Pietro Martire e ho immaginato la tua attesa di ritornare qui. Non abbiamo subito capito la tua visione, tu hai messo in campo il tuo “che se dice”, che ha ispirato la sincerità tra le nostre relazioni. Ci hai mostrato in tanti modi che la libertà ha un prezzo e che occorre spendersi per la pace. La tua esperienza di insegnante ti ha ispirato l’oratorio e l’idea di spostare il catechismo dalla cattedra alla strada. Ci hai insegnato il coraggio dell’attesa, senza paura e senza sosta ci hai portato al ritorno dell’ordinario nello straordinario. Grazie al vescovo Gianpiero che ha saputo generare questa scelta. A don Daniele, tanto atteso, va il nostro accogliente saluto. Don Emidio, stasera va a te il nostro più grande ringraziamento. Per noi sei un sincero testimone di Cristo. Grazie don perché il tuo solco di santità ha toccato un po’ tutti. Sappiamo che vorrai continuare a percorrere queste strade, goditi il meritato riposo e trova un po’ di spazio per noi nelle tue preghiere, perché ne abbiamo tanto bisogno».

Il saluto di don Emidio

È stata, infine, la volta del saluto di don Emidio Fattori, che con un tonante “ Fate i buoni!” ha interrotto il lungo applauso che ha preceduto il suo intervento. .«Vi ringrazio – ha poi affermato – per condividere con me questo momento della mia vita sacerdotale. Però vi siete dimenticati i miei undici anni da vice parroco, dal 1967 fino al 1978, di don Emidio Fabiani. Poi sono stato a Castel Trosino, San Vito e Santa Rufina e, nel novembre del ’95, sono tornato da parroco qui a San Pietro Martire. Voglio esprimere un sincero grazie a tutti coloro con cui ho collaborato in questi anni. Le cose cambiano, ma l’amore del Signore non viene mai meno. Signore, fa che i legami di amicizia e riconoscenza rimangano sempre saldi. Grazie a don Daniele e grazie al vescovo Gianpiero Palmieri per avermi permesso di mettermi da parte, a 83 anni è ora di fare spazio e giovani. Comunque, io rimango qui, non vado in Cina, quindi continueremo a vederci. E mi raccomando, fate l’oratorio!».

Con questo saluto, in pieno stile don Emidio, si è conclusa la cerimonia che ha sancito il passaggio di testimone con don Daniele. Tantissimi gli intervenuti, rimasti fino alla fine nonostante la rigida temperatura che caratterizza la chiesa di Sant’Agostino e che, infine, si sono recati in sacrestia festeggiare insieme, per salutare il parroco in uscita e per dare il benvenuto a chi è stato chiamato a guidare, d’ora in avanti, la comunità di San Pietro Martire.

di Stefania Mistichelli