di Francesco Balloni, Direttore CNA Picena

Prende avvio sulle pagine de La Vita Picena, uno “spazio” periodico a cura della CNA Territoriale di Ascoli Piceno, che gestisce uno “sportello creazione di impresa”, come appuntamento con buone idee diventate buone prassi ed esperienze di successo, per incoraggiare alla sfida di misurarsi con valutazioni tecniche e di fattibilità a fronte di un’idea a cui non rinunciare di far esprimere il proprio potenziale di successo.

Dall’idea all’impresa

Coltivare la propria idea di business, verificarla attentamente, valutarla con competenza, attingere ai consulenti giusti, anche per eventuali canali di incentivo finanziario e provvidenze che sono finalizzate a sostenere le fasi iniziali dell’avvio di impresa: sono solo alcuni aspetti, ma fondamentali, del processo che porta da una “business idea” alla creazione di una nuova impresa.

Su queste colonne, uno “spazio” in cui, portando esempi, non solo portiamo ad una ribalta più ampia casi di successo, ma desideriamo stimolare un effetto di imitazione e di stimolo per incoraggiare chi sta solo accarezzando il “mettersi in proprio” costruendo la sua impresa intorno alla sua idea.

Il ruolo della consulenza e del confronto nella creazione d’impresa

Da una business idea all’avvio dell’azienda c’è una importante attività di verifica che consulenti specializzati possono fornire ed il confronto con altri imprenditori, attraverso il gruppo giovani imprenditori della CNA Picena, diventa importante per capire come correggere e migliorare la partenza di una buona idea.

Ascoli quarta in Italia per creazione di start up

Il 2021 conferma, secondo i dati della Camera di Commercio delle Marche, una vivacità inaspettata che mette al decimo posto la nostra regione per avvio di imprese, con la provincia di Ascoli Piceno al quarto posto in Italia dietro Trento, Milano, Pordenone.

Il dato ci propone un chiaro ed evidente sintomo che vi sono idee, forza e determinazione per assumersi rischio d’impresa.

L’innovazione al centro

Molte delle nuove imprese che nascono oggi si configurano come “Start up innovative”. Per un tale “inquadramento” devono presentare tre requisiti fondamentali con una quota importante del proprio bilancio per ricerca e sviluppo, la presenza nella compagine sociale di dottorandi, dottorati o laureati magistrali, la titolarità di un brevetto.

I settori in ripresa

Far crescere una comunità locale significa anche aiutare ad esprimere potenzialità, incoraggiando ad intraprendere nuove possibilità e nuove iniziative. Ci sono nuovi spazi: l’anno 2021 ancora caratterizzato e segnato da Covid può lasciare ben sperare. Tra le nuove imprese, ci sono alcuni dati di ripresa in alcuni settori importanti come Costruzioni 26%, Manifatturiero 14,6 % e Non Classificate 13,7%.

I buoni dati per costruzioni e manifatturiero fanno ben sperare perché sono traino anche ad altri settori e dove tra bonus prorogati, ricostruzione post sisma e primi nuovi passi verso export, speriamo di poter riprendere con la consueta qualità tipica delle piccole imprese che operano in loco, cercando di superare quelli che sono alcuni problemi come caro costi materie prime e reperibilità delle stesse ad oggi irrisolti.

Prime tra le iscritte le “non classificate”

Discorso a parte è per le “non classificate” (cioè non inquadrabili in settori tradizionali) sempre in numero maggiore presenti tra le iscrizioni e in particolare in quest’ultimo anno dove l’intersettorialità sembra essere una costante tra le nuove imprese, soprattutto tra le start up.

Questo fa ben sperare proprio perché come CNA da anni crediamo all’integrazione di filiera, nonché ai contratti di filiera e credito di filiera. Avere sempre più aziende, in grado di poter avviarsi oggi e unire dei settori domani, ci permette di guardare il futuro con fiducia per fare le imprese e …l’impresa di risollevarci dalle tante crisi.