Ceppo è una località teramana a quota 1334 m sul versante orientale dei Monti della Laga molto frequentata anche dagli ascolani, in quanto dista 40 km dal capoluogo piceno da percorrersi in circa un’ora, trattandosi di una strada di montagne ricca di curve. L’interesse per questa località è dato dal fatto che è luogo di partenza di diversi itinerari escursionistici a cominciare da quello molto frequentato che attraversa il Bosco della Martese e raggiunge le cascate della Morricana, tra le più belle della Laga. C’è poi la lunga e panoramica salita fino a Pizzo di Moscio (2411 m), una delle più elevate cime della Laga e, sullo stesso tracciato, il sentiero un po’ impegnativo che a metà salita, in località La Storna, scende ai suggestivi stazzi della Morricana per poi rientrare a Ceppo passando per il Bosco della Martese.

Dal piazzale parte un altro sentiero per tutti che consente di percorrere un’altra panoramica cresta che porta a Monte La Morra (1377 m). C’è poi un anello, anch’esso non faticoso (lunghezza 12 km, dislivello 600 m) anche se meno frequentato rispetto agli altri, che è quello che porta al Fosso della Cavata e che vale la pena conoscere, perché presenta tratti misti di bosco che si alternano a spazi aperti e che mi accingo a descrivere. Dal piazzale di Ceppo si sale ancora per 800 m per poi lasciare l’auto vicino al camping (quota 1380 m). Da lì inizia una strada brecciata che si lascia poco dopo in corrispondenza del segnale SI CAI che indica che il tratto in questione fa parte del Sentiero Italia, il più lungo trekking del mondo attraverso Alpi, Appennini ed isole, promosso dal CAI nelle versioni sia a piedi che in mtb (https://sentieroitalia.cai.it/).

La tappa che si percorre è la P16N che sale dentro ad un magnifico bosco d’alto fusto fino a raggiungere la località Lago dell’Orso (1811 m), caratterizzata da un piccolo laghetto che d’estate si secca e dal vicino omonimo rifugio utilizzato per la pastorizia. Per arrivarci si passa di fianco ad un campo recintato, dove viene coltivata la genziana abruzzese utilizzata dall’azienda Scuppoz di Valle Castellana, conosciuta per il caratteristico amaro. Il Sentiero Italia prosegue e inizia a scendere nella valle del fosso della Cavata che si forma dalle pendici del sovrastante Pizzo di Moscio (2411 m), per poi scendere e confluire nel Tordino poco a monte dei borghi di Macchiatornella e Padula. La discesa è molto dolce e dopo poco si raggiunge l’alveo del fosso che si guada poco a monte della cascata, molto ricca d’acqua ad inizio estate. Punto caratteristico è l’omonimo casaletto (quota 1740 m) non proprio messo bene, per cui se ci si vuole fare un panino è meglio scendere un breve tratto fino a raggiungere i grandi faggi nel bosco.

Il sentiero prosegue per altri 5 km in discesa seguendo il corso del Fosso della cavata fino al punto tappa di Padula (928 m), frazione del Comune di Cortino assieme alla vicinissima Macchiatornella. Noi però lasciamo il SI quando, dentro al bosco, si raggiunge una brecciata a quota 1620 m che va presa a sinistra. Lo stradello sale leggermente di quota fino a raggiungere dopo un paio di km la brecciata che scende a Ceppo, un bel tratto con ampi spazi che consentono di avere costantemente davanti agli occhi la spettacolare catena del gruppo Gran Sasso. Per rifocillarsi, dopo la triste chiusura dell’albergo Julia c’è stata la grossa novità dell’apertura del Rifugio Il Ceppo che consente di acquistare carne nella macelleria interna, compresi i famosi arrosticini abruzzesi, per cucinarla all’esterno nei bracieri messi a disposizione.

Terminato il giro, non resta che ricordare anche la presenza del Sentiero della Libertà descritto da un cartello sul piazzale. Si tratta di un sentiero diviso in due parti (Ceppo-Sella Ciarelli e Ceppo-Cascate della Morricana) che intende ricordare la prima azione gloriosa della Resistenza Italiana combattuta il 25 settembre 1943 contro l’esercito tedesco.

A Bosco Martese si verificò una larga partecipazione di persone di provenienza geografica e culturale diversa, ma tutte decise a lottare per un unico ideale: la libertà. Da molti anni, nella ricorrenza del giorno della battaglia, gli abitanti di Rocca Santa Maria accompagnati da una delegazione di ex soldati fanno una processione nei luoghi della battaglia, commemorazione promossa da tanti enti a cominciare dall’ANPI alla quale partecipò anche Carlo Azeglio Ciampi. Quest’anno, lo scorso 25 settembre la manifestazione è stata ancora più pregnante per ricordare l’80° della battaglia.

di Franco Laganà