La chiesa della Santissima Annunziata, sita nel Comune di Venarotta, nella piccola frazione di Cepparano, è in procinto di essere restaurata ai sensi dell’Ord. Comm. n. 105/2020. Le origini della chiesa sono certamente molto antiche, anche se il primo documento in cui viene menzionata risale al 2 luglio 1230; in quel giorno gli emissari del Vescovo di Ascoli Marcellino ricevettero dentro di essa gli omaggi e i giuramenti di fedeltà da parte dei signorotti della zona. Si torna poi a parlare della chiesa di Cepparano nel secolo XVI, a partire dalla visita pastorale del 6 febbraio 1572; in quest’epoca la chiesa risulta sede parrocchiale con parroco residente e le sue dimensioni erano all’incirca mt 8,00×4,80.

La struttura architettonica

Ai giorni nostri la chiesa si presenta come un manufatto di pianta rettangolare in tufo locale e tetto a due spioventi coperto a coppi, costruito sopra un poggio tufaceo con davanti un sagrato la cui sistemazione risale nel 1973. La facciata principale presenta un portale in travertino (sec. XVI?) sormontato da un alto architrave modanato, al quale si accede con tre gradini, sopra al portale una finestra rettangolare sembra essere stata aperta successivamente. Nel lato destro si può notare una piccola abside in corrispondenza dell’altare laterale. Su quello sinistro si nota un antico ingresso laterale, tamponato nei primi anni ’50 del secolo passato. In fondo al fianco sinistro è in aderenza un modesto campanile costruito nei primi anni del passato secolo, su progetto del perito Pietro Priori, in sostituzione del precedente a vela, abbattuto da un fulmine, con due campane.

Gli interni

L’interno si presenta ad unica navata, con pavimentazione in cotto, presbiterio rialzato dall’aula di un gradino e distinto da questa da tre archi sostenuti da due colonne, il soffitto a capriate lignee a vista; la luce penetra oltre che dalla finestra in facciata, da un’altra sulla parete sinistra e da altre due in quella di fondo. Appena entrati si segnalano a destra un’acquasantiera lapidea parzialmente inserita all’interno della parete, mentre nell’angolo sinistro il fonte battesimale pure in pietra, di fattura moderna, sopra al quale è appesa una piccola tela ad olio raffigurante il battesimo di Cristo. A destra a sinistra in alto due nicchie racchiudono statue di Santi. Andando avanti sul lato destro si incontra l’altare dedicato a Sant’Antonio di Padova, già esistente nel secolo XVI ed eretto per la devozione delle donne del luogo; conserva un’interessante pala ad olio su tela raffigurante la Sacra Famiglia e in basso i Santi Antonio di Padova e Bernardino da Siena con al centro un putto, buon lavoro del secolo XVII. Ai lati del quadro, a formare un trittico, sono affrescati Sant’Emidio e un altro Santo. Proseguendo lungo la navata, sul lato sinistro si apre la scala che scende nella cripta dedicata alla Madonna di Lourdes, costruita nel 1954 a spese del geom. Filippo Martini.

Tornati all’interno della chiesa, sul presbiterio si innalza il maestoso altare in travertino con tarsie in marmo, realizzato su disegno dell’ing. Umberto Pierpaoli e offerto dal benemerito paesano Mons. Luigi Volponi in occasione del venticinquesimo della sua ordinazione sacerdotale; sulla parete di fondo è appesa la pala ad olio su tela raffigurante l’Annunciazione di Maria Santissima, titolo della chiesa, mediocre copia del Reni. Sempre sul presbiterio sono presenti due porte: una conduce nel campanile, mentre quella di fronte immette nella sacrestia, costruita negli anni 1953-’54; in precedenza la chiesa ne era sprovvista.

di Simona Massari