Mandibules: due uomini e una mosca

Nel mondo del cinema, ci sono generi spesso poco considerati ma ugualmente meritevoli. Uno di questi è la commedia nonsense, ovvero quel genere di commedia surreale ma esilarante nella sua irrazionalità.

Ricordo quando, un po’ di mesi fa, vidi il film francese: “Mandibules – Due uomini e una mosca” del regista surrealista Quentin Dupieux, presentato fuori concorso alla 77° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Questo film è riuscito in 77 minuti a farci dimenticare i problemi ed a farci semplicemente ridere.

La sinossi

La storia è incentrata su Jean-Gab e Manu, due amici decisamente imbecilli che vivono di piccoli espedienti criminali. In missione per conto di un misterioso cliente, devono consegnare una valigetta in cambio di una banconota da cinquecento euro (no, non mi sono sbagliata, il regista non è Quentin Tarantino). Dopo aver rubato una vecchia auto per la tua trasferta, trovano nel cofano una mosca grande come un cane e decidono di chiamarla Dominique e di addestrarla al furto.

Come se non fosse abbastanza, da qui in poi ci sarà un susseguirsi di situazioni assurde, eventi tra il tragico, il comico e l’esilarante, imprevisti, equivoci…un esempio calzante è l’incontro di questo duo con una famiglia borghese in vacanza: Jean-Gab e Manu si fingeranno persone perbene, mentre cercheranno di nascondere l’esistenza della loro mosca.

Spicca nel cast: Adele Exarchopoulus

Tra gli attori, mi sento di dare una menzione d’onore ad Adele Exarchopoulus, famosa per “La vita di Adele” che si integra perfettamente nell’universo del regista, interpretando una ragazza affetta da un problema vocale dovuto ad un incidente, che la costringe a parlare forte.

È divertentissimo il fatto che Dupiex giochi con i cliché cinematografici, ed è divertente anche il fatto che molti abbiano cercato un significato nascosto in questo film: c’è chi pensa che la mosca abbia un significato nascosto, oppure c’è stato addirittura chi ha pensato che il tema centrale del film sia la morte, ma io credo che sia inutile cercare un messaggio: godetevi il film e basta. 

di Ilaria Bruni