Ridley Scott dirige Napoleon, racconto biografico della vita militare dell’imperatore condottiero che rivoluzionò l’Europa tra il XXVIII e il XIX secolo. Costato circa 237 milioni di dollari il film rimane intrappolato in un limbo tra film d’autore, sopratutto quando vuole far risaltare il lato sentimentale e umano di Napoleone, e il kolossal americano, ricco di battaglie e di scenografie mastodontiche.

La pellicola si sofferma sulla vita militare di Napoleone (Joaquin Phoenix): dalla respinta delle navi inglesi, durante l’Assedio di Tolone fino all’esilio a Sant’Elena. Nel mezzo la sua tormentata storia d’amore con Giuseppina di Beauharnais (Vanessa Kirby).

L’umanizzazione nel Napoleon

Nell’amore che troviamo il lato umane dell’imperatore. Le parti più interessanti della pellicola riguardano il suo rapporto di amore/odio verso Giuseppina. Attraverso i loro dialoghi, le loro diatribe e i loro scontri notiamo come anche un uomo potente può risultare piccolo di fronte a una persona che conosce le tue debolezze. Napoleone nei momenti d’insicurezza si rifugia alla ricerca di questa donna che diviene specchio dei suoi sentimenti più vulnerabili. Giuseppina è l’unica che ha sempre guardato Napoleone come uomo e mai come sovrano. L’altro amore tossico è quello verso la Francia. L’amore verso la sua patria e le sue ambizioni personali porteranno l’uomo alla sfinimento della sua psiche.

Da questo punto di vista dovrebbe esser vista la pellicola. La pellicola di Ridley Scott è un grande esempio di decostruzione dell’eroe. Al regista interessa mostrare come anche i più grandi soffrono e come anche essi non sono immuni agli effetti delle emozioni. Le inesattezze storiche, presenti in gran quantità nel film, non devono pregiudicare la visione perché Scott non vuole raccontare un film storico ma un melodramma sulla vita tormentata di un uomo che ha avuto solo una persona che gli ha voluto bene. Questo è confermato dal fatto che il film non indugia mai a spiegare le motivazioni dietro al successo militare e ai meriti del condottiero.

L’ego che decide chi sei

Il suo folle amore per la Francia (o forse per se stesso) lo porterà a mettere in secondo piano l’amore per gli altri affetti. Ma cosa succede quando si sacrifica tutto per il potere? Cosa succede quando si perde tutta la sua rilevanza politica? Si rimane soli. Napoleon è la ricostruzione della vita di un uomo in cerca di attenzioni. Le attenzioni di una donna oppure quelle di un popolo? Napoleone ha avuto importanza fino a quando aveva hai suoi piedi una folla che lo osannava poi è stato risucchiato dall’oblio di chi ha perso tutti quelli che lo potevano ascoltare. Il potere è nullo se non hai nessuno che crede che tu sia potente.

Ridley Scott dirige una film godibilissimo che viene impreziosito dalla grandi ricostruzioni delle battaglie – il regista è un maestro in questo- che danno un tocco avventuroso ed epico alla vicenda. Pecca nella velocità con cui queste vengono montate e nei tagli in cui vengono descritte le epiche avventure di Napoleone facendo diminuire il pathos nella narrazione. A ogni modo uno dei film più interessanti di Ridley Scott in cui il regista, in maniera coraggiosa, decide di puntare più sull’introspezione che non sulla storia.

Voto film: 6+/10

di Quinto De Angelis