Quando ti indicano il cielo, lo stolto vede il dito mentre il saggio vede la luna. Gli eventi che muovono Nope di Jordan Peele provengono dall’alto, siamo costretti a guardare sopra le nostre teste, al di là delle nuvole perché solo in apparenza vediamo il cielo. Non è un semplice film sugli alieni. Non fossilizziamoci sul dito. La verità è che ci troviamo di fronte una pellicola che guarda la luna cioè la nostra società.

Otis Haywood Jr. (Daniel Kaluuya) è un addestratore di cavalli usati per produzioni cinematografiche che si trova ad ereditare il ranch del padre dopo la sua morte prematura avvenuta in seguito alla caduta di materiali metallici dal cielo. Il ragazzo gestisce la proprietà del genitore insieme alla sorella, Emerald (Keke Palmer), la quale è più interessata a diventare ricca sull’eredità dei suoi avi invece di lavorare sul serio. Una notte Otis, tranquillizzando i cavalli che erano usciti dal recinto, vede tra le stelle un oggetto volante non identificato che sorvola la sua proprietà con aria minacciosa.

Preda e predatore

Elemento fondante della pellicola è il riferimento costante tra un essere più forte che cerca di dominare una specie più debole e in difficolta. Il film mostra continuamente il desiderio animale di essere superiore, anche nelle piccole cose, ad una specie diversa per sentirsi speciale. Un rapporto di forza in evoluzione nel film: prima vediamo il punto di vista del dominatore (l’allevatore che domina i cavalli oppure gli animali del set) per poi immedesimarci al ruolo del sottomesso quando siamo noi umani a dover combattere contro un entità più forte. In entrambi i casi la conseguenza finale è sempre la stessa: non intrappolare un’animale libero, esso potrebbe sempre ribellarsi.

Il mondo dello spettacolo

Anche il mondo dello spettacolo è una giungla dove se non sei tu ad attaccare alla fine vieni sbranato. Lo show business è un grande mostro che non ha scrupolo a mettere in scena le sofferenze altrui per i propri guadagni. Quale miglior soggetto se non la morte? La distruzione fa spettacolo e tutti vogliono metterla in scena per aumentare il proprio guadagno. Non esiste uno spettacolo etico: Il regista che si rifiuta di fare un reality, perché violerebbe la privacy degli altri, muore alla ricerca dell’inquadratura perfetta, quella con la luce migliore, per spiare la strage. Contro questo demone, il regista invoca un altro mostro. Il mostro che viene dal cielo, che viene dalle nuvole. Questo mostro è il cinema. L’alieno del film sembra avere le sembianze di una grande obbiettivo fotografico che non si fa scrupoli a distruggere tutto lo spettacolo che cerca di imitarlo. Sputa gli scarti del cattivo intrattenimento e come tutti i predatori, acquista forza quando la sua preda lo guarda impaurito.

E anche un film sugli alieni

Come rivelato dal regista stesso il film rappresenta anche la difficile convivenza dell’uomo con l’ambiente durante l’epidemia di Covid. Nei due anni passati uscire all’aria aperta era per tutti una fonte di rischio verso un nemico presente nell’aria ma difficile da individuare. Nope è un grande film perché a di là della tematica fantascientifica, espressa con maestria, parla di tanti micro argomenti, nascosti ma dal forte impatto. Nope è un film per chi ama la suspance e il mistero e solo in ultima istanza è anche un film sugli alieni.

Voto: 7

Di Quinto De Angelis