Sulle vie della Pace: la chiave di volta nel confronto tra generazioni

 “Un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole… le istituzioni, le religioni, i governanti, l’umanità intera nel formare persone mature”.

La frase appena citata proviene dal discorso di Papa Francesco formulato in occasione della 55esima giornata della Pace ed è un invito. Un invito a percorrere le vie della pace con coraggio e creatività. Un invito a cui l’Azione Cattolica ha risposto presente.

Venerdì 25 febbraio si è tenuta presso la parrocchia dei SS.  Simone e Giuda una tavola rotonda organizzata dal settore Giovani e dal settore Adulti dell’AC della diocesi di Ascoli Piceno. Tema? Il dialogo fra generazioni, educazione e lavoro (come recita la locandina dell’evento).

Ne abbiamo parlato con Giuliana Norcini e Laura Morganti, responsabili del Settore Adulti.

 Come si è svolta la serata? A chi era rivolta e perché?

 La tavola rotonda si è inserita nell’ambito delle iniziative del Mese della pace ed era rivolta ai gruppi parrocchiali dell’AC ma anche agli amici di tutta la diocesi.

La proposta è stata quella di ricucire la pace a partire dal dialogo fra le generazioni, l’istruzione, l’educazione e il lavoro, le vie della pace di cui parla Papa Francesco nel messaggio per la Pace 2022.

La serata si è tenuta in presenza nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti covid, tra stelle filanti, mascherine colorate (rigorosamente FFP2) e un ambiente accogliente, preparato con cura.

Dopo la presentazione delle iniziative del mese della Pace a livello nazionale e diocesano, Mario Del Gatto, presidente dell’AC di Ascoli Piceno, ha introdotto gli ospiti della serata. Ciascuna via della pace è stata caratterizzata dalla lettura di un passaggio del messaggio del papa, seguita da un piccolo sketch o intervista doppia o spezzone di film, per poi proseguire con le riflessioni del testimone, infine un piccolo momento di dialogo tra i presenti, divisi in gruppi, perché il dialogo fra generazioni sia davvero lo stile con cui pensare e progettare il futuro insieme.

 Quali argomenti sono stati trattati? Di cosa avete discusso con gli ospiti?

Dopo la simpatica intervista doppia tra un giovane e suo padre, con la dott.ssa Elena Mohwinckel, psicologa e psicoterapeuta, abbiamo visto come una prima palestra di dialogo sia la famiglia, luogo favorevole in cui si incontrano le tre generazioni cardine della società (anziani, genitori e figli). Abbiamo affrontato anche le principali problematiche che oggi impediscono un sano dialogo tra generazioni e come superarle.

Ad aprire la via dell’istruzione ed educazione come motori di pace ci ha pensato Marco Regnicoli che, con una scenetta in pieno stile “carnevale ascolano”, ha strappato tante risate ai presenti.

E’ stata quindi la volta della prof.ssa Alessia Merlini, docente di lettere al liceo classico “F. Stabili” di Ascoli Piceno, che, prendendo spunto dall’“Institutio oratoria” di Quintiliano, ha raccontato la sua esperienza di educatrice, ancor prima che di insegnante, e ha descritto come si delinea oggi il rapporto educativo alunno-insegnante, espressione della cura di ciascuno nell’attenzione alle peculiarità e ai bisogni dei ragazzi.

 La via del lavoro è stata introdotta da alcune simpatiche scene del film “Quo Vado” di e con Luca Medici (in arte Checco Zalone) alla ricerca del posto fisso.

A seguire, Massimo Ciarrocchi, imprenditore artigiano, legale rappresentante della ditta Ciarrocchi Silvio S.n.c., ci ha portato la testimonianza della sua famiglia che, anche nei momenti più difficili, con fatica ma con fiducia e profondo spirito di sacrificio e comunione, attraverso un rapporto leale e collaborativo con dipendenti e clienti, costruisce giornalmente ponti di pace.

La serata si è quindi conclusa con le parole del Vescovo Mons. Gianpiero Palmieri che ha sottolineato come dialogo fra generazioni, istruzione, educazione e lavoro siano le vie per arrivare allo sviluppo integrale della persona di cui parlava Paolo VI nell’enciclica “Populorum Progressio”.

 Cosa vi ha lasciato l’incontro? C’è qualcosa che vi ha colpito particolarmente?

 E’ stato piacevole ritrovarsi in presenza, dopo i quasi due anni di pandemia. Importante che giovani e adulti abbiano scelto di camminare insieme, in pieno stile sinodale.

Parlare di pace in questo momento non è stato semplice, in ore in cui la pace vacilla davvero e proprio vicino a noi.

Le testimonianze dei nostri ospiti ci hanno colpito molto perché ognuno di loro è un vero artigiano di pace.

Per concludere, se da un lato speriamo che le istituzioni riescano, specie in questo tempo, ad essere architetti di pace, dall’altro ciascuno di noi è chiamato ad essere artigiano di pace.

Come laici di AC vogliamo essere pronti a fare ciascuno la nostra parte, a rammendare gli strappi per conservarli in un abbraccio più grande, a trovare il filo giusto, a ricucire la trama per realizzare un’opera comune che sia la risposta ai bisogni dell’uomo di oggi e del nostro territorio.

 Ringraziando gli ospiti e tutti i partecipanti per essere stati presenti, vi invitiamo domenica 6 marzo 2022 alle ore 15.00 presso il Centro Polifunzionale “Beato Bernardo” di Offida per assistere all’incontro diocesano dei giovanissimi di AC dal titolo “Inside Out”.

di Gianluigi Canistro