Lascia la parrocchia di Pagliare del Tronto dopo 25 anni di intensa attività

Instancabile e vulcanico, l’ex parroco della parrocchia di San Paolo a Pagliare del Tronto è stato salutato dai fedeli domenica 5 novembre. Concelebrante durante la prima Santa Messa, presieduta dai nuovi parroci di Pagliare don Devis Bertuzzi e don Alessio Cavezzi, don Basilio ha ricevuto applausi scroscianti dai tanti fedeli intervenuti per questo passaggio importante.

Già la sera del sabato, nella Celebrazione Eucaristica di insediamento presieduta dal vescovo Palmieri, c’erano stati moti di affetto emozionati per don Basilio, che per oltre 25 anni è stato una colonna della comunità locale, non solo per i fedeli, come testimoniato anche dalle autorità presenti.

E proprio don Devis Bertuzzi, con una battuta scherzosa, dà l’idea del carico di energia e fermezza che è nell’ex parroco: «Per sostituire don Basilio siamo venuti in due!».

Don Basilio

Don Basilio, nato a Maltignano il 28 gennaio del 1938, è ancora nel pieno delle forze e la sua indole vulcanica non si è assopita, tanto che non “andrà in pensione” ma sarà cappellano della Casa Circondariale di Marino del Tronto di Ascoli Piceno, incarico ricoperto fino ad oggi proprio da don Alessio Cavezzi, uno dei due sacerdoti in arrivo a Pagliare.

Questo avvicendamento rientra in una prospettiva di riorganizzazione territoriale delle parrocchie all’interno della Diocesi ascolana, che vede la costituzione di unità pastorali, un accorpamento e una gestione associata delle parrocchie, fra cui Pagliare del Tronto e Ancarano: quest’ultima, sebbene sia in un comune abruzzese, ricade nella Diocesi di Ascoli.

Il nuovo incarico

Don Basilio, lo stesso sabato del commiato, lo scorso 4 novembre, ha iniziato il suo nuovo incarico: «Sono assistente spirituale e, oltre a celebrare la Santa Messa, mi rendo disponibile per confessioni e per colloqui individuali con le persone che sono nella casa circondariale. Il primo giorno ho avuto modo di incontrare tutti quelli interessati – scherza don Basilio – e c’è comunque modo di parlare con i detenuti di altre confessioni religiose che possono avere bisogni materiali, come i vestiti. Spesso alcuni arrivano e non hanno nulla: c’è una procedura specifica per queste necessità e quindi sto imparando cose nuove».

Don Basilio celebra il sabato mattina per un gruppo e poi la domenica celebra altre due Sante Messe per altri due gruppi distinti.

«Affronto questo nuovo incarico – confessa il sacerdote – con molta serenità. Quando ero giovane era diverso, avevo più trepidazione: ricordo la prima Santa Messa o le confessioni. Mi chiedevo come avrei dovuto rispondere per la mia poca esperienza, ma piano piano tutto diventa naturale, si trovano soluzioni. Ormai a questa età e con tutti i cambiamenti che ho fatto, tutte le zone in cui ho vissuto, le organizzazioni generali e particolari e i vari movimenti che ho seguito, le parrocchie, oramai vivo questo incarico con tranquillità: faccio un servizio diverso ed è sempre qualcosa di nuovo, quindi imparerò come svolgerlo al meglio».

Un servizio che richiede sensibilità e accortezza maggiore: «Servono molte più risorse umane – spiega don Basilio – necessarie per comprendere, per rendersi conto, per generare relazioni: sono presente per fare un servizio spirituale e quindi bisogna avere questo tipo di disponibilità e preparazione nei confronti di chi vive una situazione difficile, umana e spirituale. Serve un’apertura mentale, non avere schemi preconcetti, bisogna avere una visione più ampia delle cose per capire, saper intravedere tante piccole cose per essere di aiuto».

I ringraziamenti

Tanti i ringraziamenti arrivati e gli attestati di stima per don Basilio, che quasi non si ritrova nella descrizione di persona volitiva, forte, determinata e capace di generare cose nuove per i parrocchiani: un cuore indomito caratteristico di chi ha un vivo interesse e ha a cuore la comunità.

«Con tutti di miei difetti e le mie difficoltà, ho cercato di impegnarmi in tante cose. I nuovi parroci avranno modo di vagliare quello che ho fatto, di serbare ciò che riterrano buono e di scartare ciò che non trovano buono. Ho cercato di fare il parroco e non sono mai mancato, ho cercato sempre di essere presente».

In linea con questa carica ed entusiasmo che lo animano, don Basilio ha scelto di rimanere e risiedere a Pagliare e di non spostarsi ad Ascoli a Santa Marta: ora sta organizzando il trasloco dalla casa parrocchiale in una nuova casa, nei pressi della parrocchia di San Paolo.

Il saluto a don Basilio di domenica 5 novembre è terminato con un momento conviviale partecipato con centinaia di parrocchiani e amici che nelle sale dell’oratorio hanno festeggiato e ringraziato il loro ex parroco, che continuerà ad essere presente nella comunità di Pagliare.

di Francesca Gironelli