Un racconto a tappe del viaggio organizzato dal Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli della Cei e dalla Fisc-Federazione italiana settimanali cattolici

Il viaggio in Terra Santa, che si è svolto dal 10 al 15 settembre 2023, è stato organizzato per premiare i vincitori delle edizioni 2019 e 2020 del concorso giornalistico “Selezione nazionale ‘8xmille senza frontiere’”, rimaste in sospeso a causa della pandemia. Partecipare è stato per me un grande dono, in primo luogo perché raccolgo il beneficio di Stefania Mistichelli, giornalista vincitrice del concorso. In secondo luogo perché ho potuto toccare con mano la presenza di una Chiesa che si fa prossima ai bisogni delle realtà locali, non tanto con le parole, ma con la loquacità del braccio operante della carità. Continuamente mi risuonava nelle orecchie il claim dell’ultima campagna 8xmille “Se fare un gesto d’amore ti fa stare bene, immagina farne migliaia”, che si concretizza nella realizzazione dei progetti caritativi che ridonano speranza.

A Roma si riunisce tutto il gruppo, gli altri giornalisti vincitori con il loro accompagnatori, i rappresentanti della Fisc e della Cei. La sensazione è, fin da subito, quella essere accolti in una grande famiglia. Il clima è quello della condivisione, non solo di un’esperienza di viaggio, ma di vita.

Prima destinazione

La prima tappa del Santo Viaggio è a Nazareth, il luogo in cui il Verbo si è fatto carne, dove visitiamo il primo progetto, finanziato dalla Cei con i fondi dell’8xmille, che riguarda l’ampliamento della scuola, materna, elementare, media e superiore, gestita dalle Fma-Figlie di Maria Ausiliatrice. Il progetto prevede l’ampliamento dell’edificio scolastico, la costruzione di un rifugio, per adeguare la scuola alle richieste del governo, ed un ascensore per gli allievi portatori di handicap.

Ripercorrendo il cammino del ministero pubblico di Gesù, siamo poi scesi dall’alta Galilea, passando per Cafarnao, Tagba, lungo la depressione del lago di Tiberiade e della valle del Giordano, arrivando a Betlemme, in territorio palestinese, dove, in serata, abbiamo visitato il progetto “Dar El Majus (casa dei magi) – luogo di cultura e di sviluppo socio educativo” dell’Associazione Pro Terra Santa, realtà situata nel centro storico, che si propone di alleviare le sofferenze del popolo palestinese, in particolare delle fasce più deboli, come bambini, donne e disabili, favorendo il loro reinserimento nel tessuto sociale delle loro comunità.

Nella mattinata del giorno successivo, sempre a Betlemme, nell’ambito del progetto “YALLA! Rafforzare l’educazione dei bambini e dei giovani nel Governatorato di Betlemme”, presentato dalla fondazione Avsi, visitiamo l’Istituto “Effetà Paolo VI”, una scuola specializzata per la rieducazione dei bambini sordi che provengono dai territori palestinesi. Infine terminiamo il sopralluogo dei progetti con il “College des Frères a Betlemme” che ha ricevuto un finanziamento per l’adeguamento delle strutture scolastiche per 1100 studenti cristiani e musulmani.

Nelle prossime settimane proveremo a raccontare l’esperienza di ogni progetto visitato.

di Luca Antonini