Sabato scorso, nella cattedrale basilica, si è celebrata la festività di Sant’Emidio, patrono della città e della diocesi di Ascoli, il cui tema era: “Padri e madri nella vita e nella fede”. Una festa che ha radici consolidate nel tempo e che ogni anno trasforma la ricorrenza in un momento atteso e ricco di eventi. Molti, infatti, sono stati gli appuntamenti religiosi che si sono susseguiti nella cattedrale nel periodo dal ventisei luglio al sei agosto.

 

La tradizione per la festività a Sant’Emidio

Come da tradizione, la giornata di sabato, solennità di Sant’Emidio, è iniziata con la benedizione del basilico sul sagrato della cattedrale. “La fede è come il basilico – è stato detto – che ha proprietà mediche, cosmetiche e perfino antidepressive”. Sono seguite le confessioni e le numerose messe celebrate ogni ora, una delle quali presieduta dal Cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo emerito di Ancona. Gli ascolani, come è noto, festeggiano il Santo Patrono, tra momenti di culto, celebrazioni tradizionali e spettacoli pirotecnici. Una settimana dedicata anche al folklore cittadino che, quest’anno, è terminata con la Giostra della Quintana, che si svolge la prima domenica di agosto. 

 

La messa pontificale

A presiedere il rito religioso è stato l’arcivescovo diocesano mons. Gianpiero Palmieri, con a lato don Lino Arcangeli, don Rolando Crocetti, don Beniamino Ricciotti e don Piero Camacci. Concelebranti anche tanti parroci della diocesi. Tra i numerosi fedeli, da gremire letteralmente la chiesa, vi erano diverse autorità civili e militari, fra i quali il sindaco Marco Fioravanti. “Oggi è veramente un giorno di festa – ha esordito l’arcivescovo Palmieri all’inizio del rito religioso – ed è bellissimo vedere che ci sono tante famiglie con al seguito i figli piccoli. Infatti, siamo chiamati ad essere, sempre di più, un popolo di padri, un popolo di madri. È questo il messaggio che vogliamo dare anche alla nostra città”. Dopo aver premesso che l’omelia l’avrebbe fatta, sul sagrato, al rientro della processione, si è soffermato sul messaggio che il Signore vuole mandare a questa citta, l’invito, sull’esempio di Sant’Emidio, ad essere padre e madre nella fede e nella vita, portandoci il vangelo.

 

Il coro

Ad arricchire la liturgia, con canti e musica, al fine di aiutare l’assemblea a parteciparvi con maggior coinvolgimento e gioia sono stati, oltre al coro diocesano, diretto dal maestro don Francesco Fulvi, anche il maestro Emidio Giuseppetti all’organo e i cinque musicisti con strumenti a fiato.

 

L’offerta dei ceri durante la festività a Sant’Emidio

Al termine della processione e della benedizione con il braccio contenente la reliquia del Santo, i sestieri hanno reso omaggio a Sant’Emidio, offrendo un cero votivo. La Giostra di agosto, infatti, ha come prologo la cerimonia dell’ “Offerta dei Ceri”, celebrata a piazza Arringo dinanzi al Duomo. Nella cerimonia, l’alto prelato ha letto un celebre brano tratto dalla prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, dopodiché c’è stato il sorteggio dell’ordine degli assalti della giostra del giorno seguente.

 

La giornata religiosa è terminata alle ventiquattro con il pellegrinaggio degli ultimi fedeli che si sono recati in cattedrale per venerare Sant’Emidio.

 

di Roberto Cestarelli