I giovani, le donne e le imprese locali. Sono questi i temi sui quali, Arianna Trillini, ha preso un impegno preciso fin dal primo giorno del suo insediamento come presidente provinciale della Cna di Ascoli.

Perchè è importante puntare sui giovani e sulle donne per fare impresa?

Prima che imprenditrice io sono moglie e madre di tre figli per cui la mia condizione di manager è amplificata anche da tutto un aspetto familiare che per me è prioritario e che inevitabilmente influenza tutto il mio operato. Non posso accettare quindi che le donne restino fuori dal mondo del lavoro e che i nostri giovani debbano andare via da qui per trovare una occupazione che sia adatta alla loro formazione. Questo è il mio impegno da presidente e voglio mettere tanta passione per trovare soluzioni al fine di creare condizioni per dare opportunità a giovani e donne.

La pandemia ha causato una grave crisi economica fiaccando tutti i settori produttivi e anche quello manifatturiero sta soffrendo particolarmente. In questo senso come sono cambiati i processi produttivi e come esce tutto il settore dall’emergenza?

Sono ottimista per natura e anche se può sembrare assurdo la pandemia ha avuto anche effetti positivi sull’economia. I costi per trasporti e container sono aumentati moltissimo e questo ha portato molte aziende a decidere di tornare a produrre nelle filiere locali, evitando di delocalizzare. Sono quindi cambiati i processi produttivi e di fatto incentivate la produzione e il lavoro made in Italy dando nuovo ossigeno all’occupazione.

Il caro bollette sta strangolando le aziende. Quali correttivi sono necessari?

Questo è un problema che toglie il sonno a molti imprenditori, ed in effetti non so quanto potranno resistere ancora le aziende. Conti alla mano anche nella mia impresa abbiamo registrato un aumento esponenziale della componente energetica. Le bollette sono raddoppiate ma noi abbiamo deciso di accollarci i costi senza ricaricarli sul prodotto. Questo ovviamente si può fare solo nel breve periodo perché diventa insostenibile. Nel lungo periodo invece sono necessari correttivi urgenti ma anche strutturali e non volti solo a tamponare questa emergenza energetica. Serve una idea chiara del paese Italia e della strada che si deve intraprendere. Questo aumento energetico non si può ripercuotere sui prezzi di vendita perché altrimenti diventa insostenibile per le aziende.

Nei prossimi giorni sarete all’Expo di Dubai. Cosa si aspetta?
È una vetrina di assoluta importanza per tutto il nostro settore, per la mia azienda e per la CNA. Saremo a Dubai con otto imprese per rappresentare tutta la realtà marchigiana; porteremo le eccellenze locali e avremo la possibilità di presentare i nostri prodotti di manifattura. Sono aziende eterogenee ma collegate tra loto da un filo conduttore che ha quello del ‘saper fare bene’ realizzando prodotti unici made in Marche. Mi auguro che questa missione a Dubai venga messa a sistema e non resti solo un evento fine a se stesso. Dobbiamo accelerare il processo di internazionalizzazione con l’obiettivo di mostrare quello che sono le nostre produzioni creando un ponte di collegamento tra noi e gli Emirati Arabi che diventi stabile nel tempo.

A Jesi sta per aprire un mega polo di Amazon. E’ preoccupata?

Si tratta di un colosso mondiale dell’e-commerce e le aziende manifatturiere possono difendersi solo se puntano sull’unicità dei propri prodotti. No al bassocosto o a prodotti fatti in serie. Dobbiamo puntare sull’artigianato puro, quello locale realizzando prodotti di altissima qualità. Le tradizioni del territorio e le competenze che abbiamo possono unirsi, lavorare in sinergia incentivando ad esempio la nascita delle botteghe artigiane nei nostri splendidi centri storici. Solo così possiamo porre le basi per creare una economia locale sana che valorizzi le realtà produttive locali e che sappia resistere a colossi come Amazon.