Il momento complesso che stiamo vivendo ha sensibilmente impattato sulle feste patronali che fino a due anni fa erano ricche di eventi religiosi e civili. Stesso destino per la parrocchia di San Giacomo della Marca vista l’impossibilità di organizzare la festa che segnava l’inizio delle attività di tutta la parrocchia. Tuttavia, il parroco don Carlo Lupi, ha voluto fortemente un momento di discontinuità che segnasse l’inizio delle attività per il nuovo anno pastorale.

San Giacomo della Marca e il suo collegamento a Napoli

All’interno dei festeggiamenti religiosi del patrono è stata organizzata una serata dedicata al gemellaggio tra la nostra diocesi e quella di Napoli. La serata si è inserita all’interno dei festeggiamenti del ventesimo anniversario del gemellaggio tra Napoli e la parrocchia di Folignano dedicata a San Gennaro.

Ed ora molti di voi si staranno chiedendo: cosa c’entra San Giacomo della Marca con Napoli, con San Gennaro e con il nostro patrono San Emidio?

Proprio per dipanare le varie vicissitudini storiche si è organizzata la serata storico culturale che ha visto la partecipazione delle autorità cittadine di Ascoli e Monteprandone. Presenti all’evento l’Assessore Massimiliano Brugni, Roberta Iozzi e Giancarlo Mari presidente dei festeggiamenti in onore di San Emidio.

Ad allietare la serata ci sono stati intermezzi musicali della cantante Ilaria Roscioli che ha proposto diversi brani della cultura popolare napoletana. Il culmine della serata è stato l’intervento di Padre Lorenzo Turchi storico e ricercatore della vita di San Giacomo della Marca. Lo storico-sacerdote ha ripercorrendo le vicende personali del santo raccontando la sua vita fino all’approdo a Napoli.

Cerchiamo brevemente di capire…

San Giacomo della Marca, vissuto a cavallo tra il 1330 e 1400, è stato fortemente voluto dai napoletani e da Re Ferdinando I che scrisse al papa per convincere il santo ad andare a Napoli. Alla fine visse lì gli ultimi 3 anni della sua vita. San Giacomo, insieme a San Emidio è uno dei compatroni della città di Napoli ed insieme vengono portati in processione nella festa di San Gennaro. Ecco, dunque, il delicato intreccio che unisce la vita dei santi di cui abbiamo parlato e che lega Ascoli e Folignano a Napoli.

La serata è stata un’occasione di comunione vera: una comunità che nel segno dei santi da loro rappresentati. Sergio Spurio, che ha guidato la serata, ha sottolineato l’importanza diocesana del gemellaggio. Una storia che dalla parrocchia di Folignano ha coinvolto negli anni l’intera diocesi.

E’ stato emozionante vedere i rappresentati delle due comunità parlare dei santi che li rappresentano e riconoscere le loro virtù comuni. Il frutto più bello della serata è l’unione che si è creata. Speriamo possa proseguire, corroborata dalla partecipazione al pellegrinaggio a Napoli in occasione della festa di San Gennaro.

Questa esperienza invita a mantenere vive le origini della nostra diocesi e delle nostre parrocchie. Lo studio e la riscoperta dei nostri patroni rappresentano esempi sempre attuali di fede viva.

 di Mariano Pierantozzi