Nel 1958 il Vescovo Marcello Morgante (1957-1991) rinominò l’antica immagine della Madonna col Bambino con il titolo di MADONNA DELLE GRAZIE.  Il titolo, teologicamente, identifica la figura della Vergine come dispensatrice celeste dei doni della salvezza. L’effige, da sempre venerata e portata in pellegrinaggio per le chiese parrocchiali ascolane, ma che, come affermato dal vescovo, “non aveva un nome proprio”.  

Il 12 luglio dello stesso anno il piccolo dipinto a tempera su tavola venne trasportato in solenne processione dalla chiesa di Santa Maria della Carità in Cattedrale. “Hic abitabo, quoniam elegi eam” sono le parole del vescovo quando vide la tavola. L’opera trovo sistemazione al centro dell’abside minore sinistro in una ricca cornice barocca in legno intagliato e dorato.

Il dipinto, realizzato verso la fine degli anni ottanta del secolo XV da Pietro Alamanno, (pittore austriaco noto dal 1475 al 1498), sostituì un’antica icona bizantina. La sostituzione avvenne come conseguenza del terribile incendio divampato in Cattedrale l’8 Settembre 1853.

Come si presente la raffigurazione della Madonna delle Grazie

Sulla tavola di cm. 43×27 è rappresentata la Madonna in posizione frontale con il capo leggermente reclinato che sfiora la testa del figlio sorretto sul braccio destro. Il Bambino con le braccia incrociate sul petto rivolge ai fedeli lo sguardo colmo di dolcezza. Le delicate operazioni di restauro condotte nel 2011 da Rossana Allegri permisero il recupero dei colori originali dell’incarnato e delle vesti. Tra i particolari riemersi dopo il restauro dobbiamo sottolineare alcuni particolari prima invisibili come la croce rossa sull’aureola del Bambino ed il ciondolo di corallo. In questa occasione sulla sottile cornice in ottone dorato che contiene la tavola è ritornata leggibile l’iscrizione incisa: EMIDIO…CAUCCI SC MARIA DE CLERO ORA PRO NOBIS AD 1776 PIETRO BRACCHI realizzata dall’orafo Bracchi. L’importante cornice d’argento, che contiene la copia dell’immagine della Madonna delle Grazie, collocata sul tronetto portatile, porta la firma, proprio, dell’orafo Bracchi

Il valore dell’effige 

Il 2 Febbraio 1960, giorno della Purificazione di Maria, Papa Giovanni XXIII donò alla Cattedrale di Ascoli un pregevole cero istoriato come quelli inviati ai maggiori santuari mariani. Per rendere ancora più solenne l’intronizzazione dell’immagine della Madonna col Bambino la diocesi organizzo un solenne pellegrinaggio che contribuì a far conoscere a tutti la sacra effige da quel momento riconosciuta con il titolo di MADONNA DELLE GRAZIE. 

Il 19 Giugno 1960 il Capitolo Vaticano decretò l’incoronazione dell’effige. Il 24 Settembre, una folta delegazione guidata dal Vescovo, portò a Roma il prezioso diadema per farlo benedire da Papa Giovanni XXIII. Dal 2 al 9 Ottobre 1960 Ascoli tenne la Settimana Mariana con la partecipazione di tutte le Parrocchie della Diocesi. Tutte le parrocchie, da quel momento, furono unanimemente devote e legate a questa sacra immagine.

L’abside

Nel 1961 tutta la superficie del catino absidale dove era posizionato il dipinto fu decorata con tessere musive dalla Bottega del mosaico di Ravenna. Sul lato destro venne rappresentato Papa Giovanni XXIII mentre benedice l’icona della Madonna che gli viene presentata dal Cardinale Paolo Giobbe. A destra è rappresentata la solenne proclamazione della Madonna delle Grazie a Patrona della città e diocesi di Ascoli con il vescovo Morgante. Tra la parete e la calotta emisferica, nella quale è rappresentato lo Spirito Santo in forma di colomba, corre una lunga fascia che contiene l’iscrizione. + ADEAMUS CUM FIDUCIA AD THRONUM GRATIAE UT MISERICORDIAM CONSEQUAMUR ET GRATIAM INVENIAMUS +.

Storia recente

Il 28 Aprile 1961 Papa Giovanni XXIII proclamò la Madonna delle Grazie Patrona principale della Città e della Diocesi . Dall’8 Ottobre Ascoli divenne ufficialmente “Civitas Mariae”. Con decreto del 2/2/1975 il vescovo Morgante elevò la Cappella dove era venerata l’effige della Madonna al grado di Santuario Mariano Diocesano. Il 9 ottobre 2011, il Vescovo Silvano Montevecchi (1997-2013) tenne il XXVII Colloquio Internazionale di Mariologia dal titolo “Maria icona del Vangelo della Grazia” a chiusura del quale, il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per la Causa dei Santi, in una Piazza Arringo gremita di fedeli, incoronò con un nuovo prezioso diadema benedetto da Papa Benedetto XVI la nuova Immagine della Madonna delle Grazie fatta realizzare da Don Angelo Ciancotti alle suore di clausura di Sorrento. 

di Michele Picciolo