Nella splendida regione della Galizia, a nord ovest della Spagna, ha luogo questo dramma familiare che prende ispirazione da un fatto di cronaca realmente accaduto. As Bestas è un film di Rodrigo Sorogoyen che negli scorsi premi Goya (i premi Oscar del cinema spagnolo) si è portato a casa ben 9 premi su 17 candidature! Una vittoria dominante da parte di uno dei film spagnoli maggiormente apprezzati dalla critica e dal pubblico negli ultimi anni. 

La trama di As Bestas 

In un piccolo paese spagnolo di contadini si trasferiscono una coppia di coniugi francesi, Olga e Antoine (interpretati da Marina Fois e da Denis Menochet) con l’obbiettivo di creare una piccola azienda agricola. La loro tranquillità verrà turbata dall’arrivo di un azienda di energia che proporrà l’istallazione di diverse pale eoliche lungo tutta la campagna in cambio di un corrispettivo economico per tutti gli agricoltori del paese. Tutti i contadini accettano all’unanimità la proposta della multinazionale tranne Olga e Antoine che credono nel loro sogno lavorativo e non vogliono firmare la petizione per l’istallazione delle pale. Il loro ostracismo sarà visto di cattivo occhio dal resto del popolazione, in particolare dai loro vicini che faranno di tutto per far cambiare idea alla coppia.

La spaventosa solitudine delle terre di Galizia 

Qui l’ambiente naturalistico non è il contorno per una storia di amicizia e di ricongiungimento. Il paese è omertoso e nessuno si fida dell’altro. La location rurale del piccolo centro abitato rende perfettamente isolazionismo tra le persone del posto. Non è solo la mancata integrazione della popolazione locale verso la coppia francese ma è anche la perfetta metafora di come gli uomini senza fede possono essere per loro natura soli alle avversità della vita. Non c’è nessun lieto fine, la storia è cupa e resa ancora più drammatica dalle scelte stilistiche del regista. 

Il film è presentato come un thriller ricco di mistero dove la musica incalzante tolgono il fiato per l’ansia creata. L’ambiente cupo e le particolari riprese danno sempre l’impressioni di trovarci in un pellicola dell’orrore dove è il pensiero umano la fonte delle nostre paure più grandi. Non esiste un momento di tranquillità, ogni angolo della campagna è pericoloso ed il regista lo sa. Ogni elemento naturalistico è reso come minaccioso, luogo in cui ogni predatore può nascondersi, pronto per aggredire la preda. La storia narra l’esclation della pazzia umana quando va via la ragione. Ogni possibilità di mediare è inutile, rimane la legge del più forte. Siamo sospesi e impauriti, come la coppia protagonista, pronta ad aspettarci ogni sorta di angheria da parte della popolazione che ci disprezza per le nostre scelte. 

Dannato denaro 

La causa dell’odio umano? Sempre lo stesso: il denaro. I soldi che rendono cieco l’uomo. Impossibile ragionare di fronte al guadagno, si è pronti a tutto per prevalere sull’altro. Ad ogni costo. La multinazionale non viene mai mostrata, sono le sue azioni il punto di svolta della vicenda quello che riesce a mettere uomini poveri contro altri uomini poveri. Il lavoro che dovrebbe dare dignità all’essere umano viene corrotto dal facile guadagno al costo di una guerra fratricida tra vicini di casa. 

As Bestas è film imperdibile. Consigliato agli amanti del cinema sociale perché le tematiche dell’integrazione e del lavoro sono centrali. Il consiglio più spassionato va a tutti gli amanti del thriller perché la pellicola merita una visione per la capacità di creare tensione narrativa dall’inizio alla fine 

Voto film: 7.5/10

di Quinto De Angelis