IL CAMMINO DEI CAPPUCCINI

di Franco Laganà

Che i Cappuccini fossero dei gran camminatori lo sapevamo dai resoconti delle attività missionarie che nel corso dei secoli li hanno visti raggiungere i luoghi più lontani e sperduti del mondo. A questo proposito basta rileggere alcuni capitoli a loro dedicati nel volume Missionari Ascolani scritto nel 1954 da Don Giuseppe Fabiani e tra tutti l’incredibile viaggio compiuto dal gruppo di padre Giuseppe D’Ascoli che ai primi del ‘700 giunse a Lhasa sul tetto del mondo per fondare l’unica missione cristiana in Tibet.

La storia dell’ordine

L’Ordine dei frati minori Cappuccini fu riconosciuto da papa Clemente VII nel 1528 e vide la luce nelle Marche, regione che più di ogni altra è segnata dalla presenza francescana. Tutto ebbe inizio tre anni prima con la fuga di Matteo da Bascio dal convento di Montefalcone Appennino, seguita da quella di fra Ludovico Tenaglia e di suo fratello fra Raffaele dal convento di Fossombrone, alla ricerca di un nuovo stile di vita religiosa più aderente all’esperienza di povertà, di semplicità e di vicinanza alla gente voluta da San Francesco.

Dopo varie peripezie i frati furono accolti a Camerino dalla contessa Caterina Cybo presso il piccolo convento di Renacavata e poterono svilupparsi fino a diventare uno degli ordini più numerosi, con 11 mila frati sparsi in tutto il mondo, di cui cento accolti nei 16 conventi della nostra regione.

La nascita del Cammino dei Cappuccini nelle Marche

Da questi antefatti è facile comprendere il motivo della nascita del Cammino dei Cappuccini nelle Marche, idea promossa dal Provinciale fra Sergio Lorenzini con l’intento di collegare i luoghi più significativi della Riforma dei Cappuccini nella sua terra d’origine, in vista anche delle celebrazioni per la ricorrenza del 5° centenario della fondazione che cadrà nel 2028.

Le tappe del Cammino

Dall’idea si è passati subito alla pratica con i primi sopralluoghi effettuati nel 2020, nonostante il covid; ne è nato un lungo itinerario di ben 400 km – la metà del famoso Cammino jacopeo per Compostela – che parte da Fossombrone e in 17 tappe raggiunge Ascoli Piceno, dopo aver toccato tante località tra le quali Cagli, Fonte Avellana, Pascelupo, Fabriano, Poggio San Romualdo, Cupramontana, Cingoli, San Severino Marche, Camerino (punto centrale a metà strada), il Sarnano, Santuario dell’Ambro, Montefalcone Appennino, Rotella, Offida.

Il lavoro dei volontari

Alla sistemazione dell’itinerario stanno collaborando tanti volontari tra i quali molti soci delle sezioni CAI marchigiane che si sono resi disponibili per la tracciatura e l’apposizione della segnaletica e già quest’anno si è proceduto all’istallazione di segnali lungo il cammino, facilmente riconoscibili dal logo del Cammino, una doppia C che contorna l’abito dei Cappuccini.

Attivo il sito internet

La scorsa estate un primo gruppo ha percorso il tratto più a nord con partenza da Fossombrone e, cosa importante, è stato attivato il sito internet www.camminodeicappuccini.it contenente le tracce e la descrizione di ciascuna tappa, accompagnate da tante informazioni e notizie, compresa l’ospitalità.

Dell’importanza del Cammino anche come strumento di valorizzazione del territorio interno collinare e montano, se n’è parlato a Radio Ascoli con l’ideatore fra Sergio Lorenzini che, in attesa della guida prevista nel 2023, ha pubblicato di recente “Lo spirito dei Cappuccini”. Per Ascoli è motivo di prestigio essere il capolinea di ben due cammini francescani, con l’ultimo nato che si affianca al ben consolidato Cammino Francescano della Marca da Assisi.