Celebrata in tutta la Diocesi la messa dell’Aurora

Natale è passato, una festa tra le più importanti per la cristianità, anche se molti ascolani si sono fatti prendere dalla tradizione dello scambio dei regali dimenticando tutto il resto.

Il consumismo

Con il passar degli anni, infatti, si è arrivati a trasformare questa festa, che ricorda la nascita di Gesù, in uno dei tanti eventi consumistici del nostro calendario.

L’attività della diocesi.

Di contro, molto attiva è stata la diocesi di Ascoli che ha celebrato la ricorrenza della natività di Cristo, non solo con messe diurne ma anche con un rito officiato di notte. La “Messa di mezzanotte”, che chiude il periodo dell’Avvento, è così denominata proprio perché si celebra realmente allo scoccare delle 00 della notte fra il 24 dicembre, la notte della Vigilia di Natale e il 25, cioè il giorno di Natale. Non è stata una messa come tutte le altre, perché è suggestiva e ricca di significati, il cui fascino è dovuto anche alla solenne celebrazione, al presepe, agli auguri, una cerimonia particolarmente sentita dai fedeli, alla quale, purtroppo, con il passare degli anni, vi partecipano sempre meno persone.

L’attività dei fedeli

Dopo la tradizionale cena della vigilia, rigorosamente di magro, molte famiglie ascolane, nonostante l’ora tarda e il freddo, si sono recate in chiesa per partecipare alla messa di mezzanotte e condividere con la comunità dei credenti il grande evento della discesa di Gesù bambino sulla terra. Nella chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, ad esempio, appartenente alla parrocchia del Crocifisso dell’Icona, quest’ultima chiusa al culto a causa del terremoto, persone d’ogni età, hanno raggiunto la piccola chiesa per partecipare alla messa dell’Aurora celebrata dal nuovo parroco don Alvaro Campanelli. I fedeli sono stati accolti dallo sfavillio delle luci, dal chiacchierio sommesso dei fedeli e dal Presepe, ancora privo di Gesù Bambino.

La Santa Messa.

A mezzanotte in punto, sulle note di  “Adeste fideles”, è iniziato il rito religioso, sempre uguale nelle sue forme ma ogni volta diverso. Al canto del Gloria e al suono della campanella, è stato deposto Gesù nella mangiatoia cui ha fatto seguito la lettura di alcuni passi dal Libro del profeta Isaia e dalle Lettere di san Paolo. Il Vangelo proclamato nella notte, in altre parole, si è aperto con una cronaca che colloca l’evento della nascita di Gesù nel contesto della storia mondiale. La funzione religiosa è stata animata dal coro del Crocifisso dell’Icona, che ha eseguito vari canti liturgici e natalizi.

di Roberto Cestarelli