RACCONTO PER IMMAGINI:

LE STORIE DI MOSE’ DIPINTE NELLA SALA MAGNA DI PALAZZO ROVERELLA

Nella quarta campata della parete sud, Marcello Fogolino nel 1547 dipinse la seconda piaga d’Egitto e cioè “L’invasione delle rane” (Esodo 7, 26-29). Nella scena, ambientata davanti all’ingresso di un palazzo rinascimentale, è rappresentato il Faraone seduto a una tavola imbandita coperta di rane. Esso è circondato da una folta schiera di cortigiani e dignitari vestiti con abiti orientali che commentano sgomenti quanto sta accadendo. Alla sua sinistra è un gran sacerdote in abiti esotici e sulla destra Aronne e Mosè che sollevando il bastone fa allontanare tutte le rane verso uno stagno. Dalla terrazza dell’edificio si affaccia una folla di curiosi che commenta animatamente l’evento miracoloso. Sulla lunetta è rappresentata una figura femminile. La donna  regge un ferro di cavallo sullo sfondo di un’esedra ornata da elementi fitomorfi e di un pilastro su cui poggia il fusto spezzato di una colonna.

Immagini sacre: La piaga dell’invasione delle cavallette

Nella quinta campata della parete sud sono rappresentate altre due immagini. La scena è molto lacunosa e di difficile interpretazione e si può solo osservare che si sviluppa su due registri sovrapposti. In quello superiore è rappresentato il Faraone che con la corte esce da un grande palazzo mentre in quella inferiore lo stesso incede verso destra circondato da dignitari vestiti con abiti eleganti, cappelli ornati da piume di struzzo e vistosi gioielli. Sull’architrave in travertino del vano aperto in questa campata è incisa l’epigrafe: PET.CAMAIANUS.EPUS.ET.PRIN.ASCU. Sulla lunetta è dipinta una figura femminile che regge nelle mani una culla che può riferirsi all’allegoria della Caritas.

Nella sesta campata della parete sud è dipinta l’ottava piaga e cioè “L’invasione delle cavallette” (Esodo 10, 1- 20). Nella scena il Faraone è rappresentato mentre indica Mosè che con il bastone alzato fa arrivare dal cielo nugoli di cavallette. Sulla sinistra è rappresentato il Colosseo, al centro un tempietto e sulla destra un caseggiato rurale circondato da una staccionata.  Sul fondo si vede una città cinta da mura turrite sull’insenatura di un golfo animato da barche a vela sul quale, tra due alte catene montuose, sorge il sole.

Immagini sacre: L’attraversata del Mar Rosso

Sulla lunetta è una figura femminile che regge con il braccio destro alzato un freno che può riferirsi all’allegoria della Temperanza rappresentata sullo sfondo di monumenti antichi, un acquedotto romano, un arco spezzato e un plinto decorato da un ippocampo. Nella prima campata della parete ovest “Gli Ebrei attraversano il Mar Rosso” (Esodo 14, 15-31). Nella scena, interessata in basso dalla perdita di gran parte della stesura pittorica, è rappresentato in primo piano l’esercito egiziano avvolto dalle acque del mare mentre sull’altra sponda una lunga teoria di persone si inerpica per un sentiero tortuoso su un’alta rupe boscosa. A destra sono dipinti alberi frondosi e a sinistra alberi secchi su uno dei quali è appollaiata una civetta. A sinistra è dipinto uno spettacolare paesaggio lagunare pieno di barche e su un’isola un piccolo borgo definito in lontananza da alte cime montuose. Sulla lunetta è rappresentata una giovane donna che regge una grossa lama posta davanti a un’esedra ornata da racemi spiraliformi.

Immagini sacre: La manna dal cielo

Nella seconda campata della parete ovest è inquadrata la scena della “Caduta della manna dal cielo e la discesa delle quaglie sull’accampamento degli Israeliti” (Esodo 16, 1-36). L’evento prodigioso ambientato in una valle verdeggiante dove è piantato l’accampamento è diviso in due scene. In alto a sinistra, davanti a una grande tenda a strisce gialle e rosse, Mosè e Aronne ricevono le lagnanze del popolo affamato mentre in basso indicano l’evento miracoloso. Al centro uomini, donne e bambini raccolgono concitatamente in vasi preziosi la manna che cade dal cielo. In alto a destra, invece, sono rappresentate le quaglie che si posano sulle tende dell’accampamento. Su questa tenda è dipinta la data MDXXXXVII e su quella accanto la firma dell’artista MARCELLUS FECIT individuate dallo scrivente nel 2013.

Sulla lunetta è dipinta una figura femminile in vista frontale con il viso rivolto a sinistra che porta in alto una tromba inquadrata da un’esedra tra una colonna con capitello ionico e un plinto decorato con due delfini. Le due erme, con basi decorate a trofei d’armi poggiano su plinti, su quello di sinistra è rappresentato un uomo che porta al sacrificio un toro e su quello di destra due donne con festoni e cornucopia.

Il trionfo della Fede: La vittoria contro il popolo di Amalek

Nella terza campata della parete ovest è raffigurata “La battaglia contro gli Amaleciti” (Esodo 17, 8-16). Gli Israeliti vennero attaccati a Refidim dal popolo di Amalek e senza l’intervento di Mosè sarebbero stati sicuramente sopraffatti. Mosè disse a Giosuè di prendere con sé gli uomini più valorosi e di affrontare il nemico. Lui, con l’aiuto del Signore, avrebbe aiutato l’armata di Giosuè. Mosè, insieme ad Aronne e a Cur salì in cima ad una collina e ogni volta che alzava il bastone al cielo gli Israeliti avevano il sopravvento sui nemici.

Quando abbassava le braccia, per la stanchezza, le sorti si capovolgevano. Aronne e Cur lo fecero sedere su un masso e gli ressero le braccia alzate fino al tramonto del sole quando Giosuè, vinti gli Amaleciti, li passò tutti a fil di spada. La scena, anche se interessata da una vasta caduta di intonaco, è ancora leggibile ed è divisa in due parti.  In alto a destra è rappresentato Mosè seduto mentre Aronne e Cur gli reggono le braccia e in basso la cruenta battaglia che vedrà Giosuè vincitore su Amalek. L’apparato iconografico della lunetta è andato completamente perduto a causa della caduta dell’intonaco mentre la lesena è decorata da finti marmi.

di Michele Picciolo