La notizia dell’imminente arrivo del nuovo Vescovo da diverso tempo era nell’aria, molto attesa da tutta la comunità diocesana, resa ufficiosa dalla convocazione straordinaria di ieri da parte dell’amministratore apostolico Mons. Domenico Pompili a tutti i religiosi, oltre che alla stampa, per “comunicazioni importanti”, in Cattedrale per le ore 12 di oggi, venerdì 29 ottobre.

E proprio oggi alle 12 è stato dato l’annuncio: Papa Francesco ha nominato S. E. Monsignor Gianpiero Palmieri nuovo Vescovo della Diocesi di Ascoli. Il suo ministero episcopale inizierà nel pomeriggio del 28 novembre, prima domenica di Avvento.

Il curriculum

Nato a Taranto il 22 marzo 1966. Ha frequentato il Pontificio Seminario Romano Minore e si è poi formato nell’Almo Collegio Capranica. È stato ordinato presbitero il 19 settembre 1992. Ha conseguito la Licenza in Teologia Dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana. Nominato Ausiliare della Diocesi di Roma il 18 maggio 2018, ordinato Vescovo il 24 giugno 2018. Nominato Vicegerente della Diocesi di Roma il 19 settembre 2020.

Attualmente è delegato per il Diaconato Permanente, Presidente della Commissione Regionale per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Laziale e Membro della Commissione CEI per il servizio carità e la salute.

Il saluto del nuovo Vescovo

Carissimi fedeli della Chiesa di Ascoli Piceno, laici e laiche, presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, saluto tutti con affetto: la Pace del Signore sia con tutti voi!

Con voi saluto tutti gli abitanti della città di Ascoli Piceno e dei centri che sono nel territorio della Diocesi, che appartengono alla Provincia di Ascoli e a quella di Teramo. Vorrei che il mio saluto di Pace arrivasse a tutti, indipendentemente dalle appartenenze culturali o dal credo religioso, entrasse in ogni casa e raggiungesse la vita e il cuore di ciascuno.

Così S. E. Mons. Palmieri ha salutato la comunità attraverso una lettera letta da Mons. Pompili. Un saluto ecumenico per un Pastore che ha scelto, per il suo stemma, la frase “Architrave della Chiesa è la misericordia”. Sono accorate le parole che il nuovo vescovo rivolge ai presenti in Cattedrale, raccontando la sua infanzia vissuta, in parte, proprio ad Ascoli.

Non è la prima volta che il Vescovo di Ascoli Piceno viene da Roma. In realtà anche sant’Emidio, pur originario di Treviri, esercitava il ministero sacerdotale a Roma e venne inviato a portare il Vangelo ai Piceni dopo essere stato consacrato vescovo da Papa Marcellino. Quindi, come vedete, la storia si ripete! Spero che perdonerete la mia “romanità” (e l’accento mi tradirà tante volte) sapendo che le mie origini sono nelle Marche, nella città di Camerino. Una parte della mia famiglia vive ad Ascoli. Tante volte, in particolare da bambino e da ragazzo, sono venuto a passare qualche giorno dai miei parenti ad Ascoli. E così mi sono innamorato della vostra (e ora nostra) città. Ho passeggiato per piazza Arringo e piazza del Popolo, pregato e celebrato in Duomo, a san Francesco e a san Pietro martire; ho assistito da bambino alla Giostra della Quintana e fatto il tifo per il Sestiere a cui appartenevano i miei parenti (non vi dirò quale… per non essere di parte!); ho fatto scampagnate a colle San Marco e sono salito tante volte su Monte Vettore. Voi sapete che il Vescovo è lo sposo della Chiesa Diocesana: per questo indossa l’anello! E’ il segno del Signore Risorto sposo della Chiesa. Allora mi sento come quegli innamorati che hanno a lungo osservato a distanza colei da cui sono stati colpiti nel cuore e che ora vengono allo scoperto per dichiarare il loro amore.

Alla misericordia Mons. Palmieri dedica una parte del suo discorso.

Allora questo è il mio primo biglietto d’amore. Quando celebrerò tra di voi e predicherò la Parola di Dio non farò altro che parlarvi dell’amore dello Sposo, dell’amore del Signore. Non che io conti niente: personalmente la mia unica dignità è quella di un peccatore a cui è stata usata misericordia. Ma proprio per questo sono autorizzato a parlarvi dell’amore di Dio, perché ho sperimentato sulla mia pelle quella misericordia che ti strappa da te stesso, ti rende “nulla” e ti “possiede”, e ti trasforma in segno dell’amore nuziale del Signore. Come vostro fratello e padre, con voi discepolo e per voi sposo e maestro, vi chiedo con forza di camminare tutti insieme, in maniera sinodale sotto il primato della Parola di Dio, accogliendoci reciprocamente pur con tutti i nostri limiti e imparando a volerci bene. Lo Spirito Santo ci illuminerà sui cammini da intraprendere, la misericordia del Padre ci custodirà e sarà la nostra “casa”.

Il nuovo Vescovo ha poi voluto ringraziare Papa Francesco per averlo inviato nella comunità di Ascoli e Mons. Pompili, per il lavoro svolto durante questi dodici mesi. Ha, inoltre, inviato il suo saluto al Vescovo D’Ercole e ai vescovi eletti tra i sacerdoti della nostra diocesi; a tutti loro ha chiesto la vicinanza attraverso la preghiera.

  Il saluto e i ringraziamenti

 Ringrazio di cuore Papa Francesco che mi ha inviato tra voi. Sapete, finché si è vescovi ausiliari ci si sente più leggeri perché c’è un altro (a Roma il Vicario) a cui spettano le decisioni ultime; ma quando si diventa vescovi titolari, allora è un’altra musica, perché il peso è più forte. Ma lo porteremo insieme al Signore, per cui il “giogo è dolce e il carico è leggero” .

Ringrazio di cuore te, fratello vescovo Domenico. E’ passato un anno esatto dal conferimento del mandato di amministratore diocesano (dal 29 ottobre 2020 al 29 ottobre 2021), un anno in cui hai fatto tanto bene e dove le persone ti hanno voluto bene. Grazie anche da parte mia!

Saluto il vescovo Giovanni D’Ercole e gli chiedo di continuare a pregare per noi. Lo stesso chiedo ai vescovi che sono stati eletti da Dio tra di voi: il cardinale Giuseppe Petrocchi, i vescovi Stefano Russo, Piero Coccia e Francesco Marinelli.