Il 4 ottobre, la comunità dei frati francescani ha festeggiato San Francesco Patrono d’Italia. Si è commemorato la morte di uno dei santi più amati al mondo, chi si spogliò di tutto per sposare «Madonna povertà» e vivere imitando Cristo. Ha il merito di aver salvato il cattolicesimo della sua epoca dalla corruzione e dalla ricchezza, ricostruendo il legame tra Chiesa e classi povere.

Il rito religioso per San Francesco

Dopo le diverse messe del mattino e la recita del Rosario serale, alle 18, l’arcivescovo diocesano Gianpiero Palmieri, ha presieduto l’Eucaristia. Concelebranti alcuni presbiteri e, per la prima volta, erano rappresentate le tre famiglie francescane: l’Ordine dei Frati Minori Conventuali, l’Ordine dei Frati Minori e l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Il rito liturgico è stato animato, con musica e canti, dal coro polifonico “Cento Torri”. La musica è stata diretta dal maestro Maria Regina Azzara, mentre all’organo c’era la sorella minore Lorella Azzara. 

L’Omelia. 

Dopo i saluti di rito, rivolti alla comunità dei francescani, alle autorità e a tutti i fedeli, il l’arcivescovo Gianpiero Palmieri ha esordito scherzando.

“San Francesco ha fatto il primo miracolo ecumenico riunendo i frati Minori, i frati Conventuali ed i frati Cappuccini.”

Dell’omelia si riportano alcuni passi. “Da questo Santo possiamo imparare tanto, possiamo imparare la bellezza della fedeltà al Signore e della sequela del vangelo. Possiamo imparare l’accoglienza, di sentirci fratelli e sorelle, imparare la convinzione che non siamo noi che aiutiamo i poveri. Sono i poveri che aiutano noi, ci salvano e ci liberano dai nostri egoismi”. Parlando della fraternita, l’alto prelato ha evidenziato che “la fraternità di Francesco nasce dalla percezione che Dio ci ha messo intorno dei fratelli come un dono meraviglioso, delle sorelle come un dono straordinario e che siamo chiamati a costruire una comunità cristiana, cioè una comunità di fratelli e di sorelle intorno al Signore Gesù, nostro fratello maggiore”. 

Il saluto 

Padre Guardiano Danilo Marinelli, il quale, a nome dell’intera comunità francescana, ha rivolto un saluto al vescovo, alle autorità civili e militari e a tutti i fedeli. riuniti per rendere onore al Santo. Ha espresso, altresì, gratitudine ai sacerdoti, ai ministranti, alla corale Cento Torri e a tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita dell’evento. Poi ha invitato tutti i presenti a recarsi all’esterno nei pressi del sagrato, lato Piazza del Popolo, dove il vescovo avrebbe benedetto i lavori di restauro del tetto. Lavori che sono stati finanziati dall’Amministrazione comunale e realizzati dall’impresa F.lli Rinaldi alle quali padre Danilo ha espresso tutto il suo sincero ringraziamento. Una volta fuori, il sindaco Marco Fioravanti, dopo aver salutato tutti i presenti ha spiegato le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale ad intervenire illustrando, altresì, quali sono stati gli interventi strutturali effettuati.

Roberto Cestarelli