Sono molte le città italiane che l’otto dicembre hanno celebrato la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria e tra queste c’era anche la nostra Ascoli. La definizione dogmatica fu proclamata dal beato Papa Pio IX l’otto dicembre 1854 (Bolla «Ineffabilis Deus»), con la quale si afferma l’esenzione di Maria dal peccato originale fin dal momento del suo concepimento nel grembo materno. Nel tempio monumentale di San Francesco, infatti, dopo la recita del rosario, alle ore 18, il nuovo Arcivescovo monsignor Giampiero Palmieri, ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica, con a lato Padre Paolo Castaldo e Padre Danilo Marinelli. Al rito religioso erano presenti tanti fedeli, anche se contingentati, nel rispetto delle norme prudenziali delle restrizioni anti-Covid.

Il francescano padre Danilo

A fare gli onori di casa è stato Padre Danilo Marinelli, il quale, all’inizio della messa, si è rivolto all’arcivescovo dicendo: 

“Eccellenza, l’abbiamo aspettata con gioia ed ora siamo veramente lieti di celebrare con lei l’eucaristia”. Poi ha rivolto un ringraziamento particolare a padre Paolo Castaldo perché “ci ha guidati sapientemente in questi nove giorni di preparazione alla festa”. Nel concludere, ha espresso gratitudine “a quanti hanno reso possibile questa celebrazione; i ministranti, la corale e tutti coloro che hanno lavorato seriamente in questi giorni”.

L’Arcivescovo Palmieri

Nel prendere la parola, l’arcivescovo Giampiero Palmieri ha esordito dicendo: “Ora ci riuniamo tutti insieme intorno all’altare di Dio. È presente in mezzo a noi il Signore Risorto e accanto a lui, in modo particolare per noi, c’è Maria. Quello che noi comprendiamo da Maria è esattamente l’esperienza del nostro essere chiesa”.

Nell’omelia molti sono stati gli argomenti trattati: “l’atto di venerazione, insieme ai bambini, ai piedi della statua situata in piazza Immacolata; che “tutti noi siamo chiamati ad annunciare la misericordia di Dio che ci riporta alla nostra bellezza originaria” e molto altro ancora. Ha concluso affermando:

“Come sarebbe bello se la chiesa di Ascoli Piceno annunciasse sempre più la benedizione originaria di Dio e l’annunciasse a tutti gli uomini come segno di speranza. Quanta fede crescerebbe, quante persone sentendosi amate da noi e da Dio comincerebbero una vita nuova”.

Affidamento a Maria

Al termine della messa, i membri della Milizia dell’Immacolata e gli altri fedeli hanno compiuto l’atto solenne di affidamento a Maria, per la totale conversione e santificazione di tutti gli uomini. “Questo gesto – ha evidenziato l’alto prelato – si inserisce nell’unica consacrazione del battesimo che ci fa dire davanti alla chiesa il nostro sì a Maria”. È stato anche detto che il male oggi, vuol dire allontanarsi da Dio, per cui è necessario far di tutto perché la missione del credente è quella di portare l’uomo a Dio con il prezioso aiuto di Maria.

Al termine, tutti i fedeli hanno letto la supplica all’Immacolata Concezione.

 Il servizio musicale è stato curato dalla corale “Cento Torri” diretta dal maestro Lorella Azzara impegnata anche sulle testiere dell’organo.

di Roberto Cestarelli