I vescovi Gianpiero Palmieri e Carlo Bresciani, insieme ai direttori della Caritas diocesane, hanno presentato la lettera aperta della Delegazione Caritas Marche ai candidati della Circoscrizione Italia Centrale alle elezioni 2024 per il rinnovo del Parlamento Europeo.

La presentazione della lettera, dal titolo “Europa: casa comune, casa di pace”, si è tenuta a Monteprandone, presso il Santuario San Giacomo della Marca, luogo dal forte contenuto simbolico, come sottolineato dal direttore Caritas Ascoli Giorgio Rocchi.

Un Santo europeo e pacificatore

«A livello mondiale siamo nell’anno più elettorale di sempre – spiega – in più di settanta paesi ci saranno elezioni di vario ordine e grado, ma non dobbiamo scambiare l’appuntamento elettorale come l’unico indicatore della democrazia. Abbiamo a cuore la giustizia sociale, i servizi, la solidarietà; questo documento è un inno alla politica, perché torni a riequilibrare le ingiustizie. Inoltre, ci tenevamo moltissimo che questo momento avvenisse in questo luogo, perché San Giacomo è un santo europeo, un pacificatore e si occupava di fondare conventi e chiese, ma anche servizi, condotte idriche, serbatoi pubblici perché la gente potesse godere del bene primario dell’acqua. Siamo qui con questa carica ideale, perché l’Europa sia protagonista di pace e diventi sconfinata nella solidarietà».

L’appello alla politica

Tra gli obiettivo della lettera c’è anche quello di chiedere alla politica rimuovere la cause della povertà, non limitandosi ai soli sussidi, come suggerisce il delegato regionale Caritas Marco D’Aurizio. «L’occasione di oggi (sabato 24 maggio, ndr) evidenzia che nella nostra regione c’è unità – afferma – e amicizia tra i diversi direttori Caritas. Questo documento ci dà l’opportunità di sottolineare che ci deve essere una promozione umana integrale, con l’idea di abbattere i confini di povertà e di emarginazione. Alla politica chiediamo di non adottare solo sovvenzioni, ma di puntare a rimuovere le cause della povertà. Per fare ciò, dobbiamo accompagnare la politica perché comprenda che questa è la strada giusta. Inoltre, bisogna ribadire con forza che la mobilità è un diritto di tutti; gli italiani, con il proprio passaporto, possono andare in quasi tutti i paesi del mondo. Bisogna garantire a tutti i popoli il diritto a spostarsi».

Mons. Bresciani: “La democrazia è una scelta”

«Condivido il motivo della scelta del luogo – afferma Mons. Bresciani – che ci fa capire che l’Europa, come identità, ha un legame indossolubile con tutta la storia cristiana. La nostra presenza dice che chiediamo fortemente nell’Europa come Chiesa, perché la chiesa non può che essere fautrice di unità, ovunque. E dobbiamo pensare a quante guerre sono state evitate in questi settant’anni di unità europea, grazie all’alta visione dei padri fondatori, che uscivano da contrapposizioni molto forti. L’esortazione a votare è molto importante, perché la democrazia dipende dalle nostre scelte e, se facciamo scelte sbagliate, si può anche perdere. È chiaro che tocca alla politica guidare, ma va affidata a persone competenti, in grado di costruire sentieri di pace dentro realtà nazionali e internazionali. Alla Chiesa non spetta dire chi votare, ma la Chiesa può e deve dare indicazioni sui valori. Ed io sono convinto che non bastano i valori economici per garantire l’unità; occorrono ideali adeguati che guidino l’economia. Dobbiamo recuperare lo spirito dei fondatori, scegliendo persone che facciano crescere l’unità europea».

Le cinque raccomandazioni

Sono cinque, in particolare, le raccomandazioni che Caritas Marche indirizza ai candidati alle elezioni europee, sintetizzate dal vescovo Palmieri, che fa anche un riferimento alla lettera all’Europa scritta dal cardinale Matteo Maria Zuppi e dall’arcivescovo Mariano Crociata.

«Una lettera simpatica nella forma – spiega – e molto forte nei contenuti. Questa lettera, di grande respiro, si riferisce alla tradizione cristiana dell’Europa, i cui fondatori furono tre grandi cristiani. Il nostro testo comune è legato al documento di Caritas Europa A social Europe championing solidarity and global justice e presenta richiesta molto precise rivolte al parlamento europeo e ai candidati. In primo luogo, garantire un mercato del lavoro efficace, invitando ad una direttiva europea che regoli un reddito minimo. La seconda è garantire servizi sociali di qualità, invitando a presentare una “regola d’oro” per gli investimenti sociali. La terza parla di politiche migratorie che consentano la mobilità umana e pongano fine alla violenza e alla discriminazione. Il quarto punto parla di azioni esterne dell’UE di tipo umanitario che prevedano finanziamenti umani e di sviluppo alle organizzazioni locali della società civile. Infine, si invita a promuovere la giustizia sociale e la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile nel Sud del mondo».

di Stefania Mistichelli

Caritas Marche scrive ai candidati delle elezioni europee

di Redazione di radio Ascoli

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