Nel nome dell’uomo padrone un altro femminicidio. Il 25 Novembre è giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. In questa data denunciamo a gran voce l’esistenza di un fenomeno strutturale, deriva di una cultura patriarcale e oppressiva. Nel 2023 sono 100 i femminicidi, a questi se ne aggiunge un altro in questi giorni. Quanto ancora dobbiamo aspettare prima che il sistema androcentrico si accorga di NOI? Come può agire la politica? Ce lo continuiamo a chiedere di fronte a persistenti massacri di donne che vengono uccise da compagni, mariti, ex partner.

La mobilitazione deve essere di massa, il cambiamento uguale. Lotta contro la violenza sulle donne

In questo processo, troviamo in prima linea i centri Anti-violenza, presenti in ogni territorio e che ogni anno si battono contro un sistema che invece di aiutarli, li opprime. ( https://temi.camera.it/leg18/post/OCD15_14623/sintesi-risultanze-indagini-istat-centri-antiviolenza-e-case-rifugio-anno-2018.html ). Questi enti oltre a fornire un immediato e concreto spazio sicuro e di protezione alle donne vittime di violenza, forniscono supporto, aiuto e comprensione. In collaborazione con i CAV anche il Pronto Soccorso Psicologico è attivo e presente in questo percorso. Poiché le situazioni di violenza sono sempre al confine con l’emergenza, il ruolo che può assumere è quello di fornire un percorso psicologico volto alla rielaborazione del trauma e rivolto al lavoro intrapersonale sulla dinamica inconscia della violenza. Nel frattempo possiamo riappropriarci del nostro tempo e del nostro spazio, nelle piazze, dove non siamo sole. Verso una pratica collettiva attiva, tutti i giorni.

Dott.ssa Chiara Sardelli

Pronto Soccorso Psicologico