Tanti fedeli della diocesi di Ascoli si sono ritrovati, alle ore 18, nel tempio monumentale di San Francesco, per partecipare all’Eucaristia e alla successiva processione per rendere omaggio a Sant’Antonio di Padova.

La festa

Giovedì 13 giugno, nella chiesa di San Francesco, si è festeggiato uno dei santi più amati da tutto il mondo: Sant’Antonio di Padova, al secolo Fernando Martins de Bulhões, noto in Portogallo come Antonio da Lisbona, è stato un religioso e presbitero portoghese appartenente all’Ordine francescano, proclamato santo da papa Gregorio IX nel 1232 e dichiarato Dottore della Chiesa nel 1946.

Il rito religioso

Dopo le messe del mattino e la lettura della supplica, alle 18, dopo la recita del Rosario, guidato da Anna Rosa, l’arcivescovo mons. Gianpiero Palmieri, ha presieduto il rito religioso; concelebranti i Padri Gabriele Lupi e Benedetto Lavolpe di Montedinove

Introduzione ed Omelia

“Oggi la chiesa fa memoria di San Antonio da Padova – ha esordito l’arcivescovo Gianpiero Palmieri – mettendoci davanti agli occhi ed al cuore la sua preziosa figura di santo, stimolandoci ad aderire più profondamente al verbo fatto carne, al figlio di Dio fatto uomo e a far nostra la sapienza che viene dall’alto, la parola che feconda l’aridità del cuore”. Nell’iniziare l’omelia, l’Arcivescovo si è posto due domande: “Che cosa ci insegna Sant’Antonio da Padova e cosa troviamo nella parola di Dio che abbiamo appena proclamato?”. Le risposte convergevano tutte sull’importanza del Vangelo d sulla Sapienza di Dio. “È dal Vangelo la grazia che ci viene donata dall’amore di Dio, è il Vangelo il principio ispiratore e regolatore delle nostre esistenze, una volta che lo abbiamo interiorizzato dentro di noi”. Si è soffermato, altresì, sulla Sapienza di Dio e di come S. Antonio la stimasse, la desiderasse e di come fosse innamorato della sua parola.

Musica e coro

La celebrazione eucaristica è stata animata, con canti liturgici, dal coro polifonico “Cento Torri” diretto dal maestro Maria Regina Azzara. “Il gruppo vocale – ha riferito il maestro – è un insieme di persone che interpretano un pezzo di musica vocale in modo coordinato. Il coro è uno strumento collettivo, guidato da un direttore, che è una persona necessaria nella sua funzione per poter unificare i criteri interpretativi”.

La processione

Al termine del rito religioso, accertato che non pioveva più, si è costituita la solenne processione. La croce, le Confraternite Madonna delle Grazie e del Santissimo Sacramento, la banda musicale Citta di Ascoli, i frati francescani, fra i quali i padri Danilo, Giuseppe, Narciso e Ubaldo, l’Arcivescovo Gianpiero Palmieri con la teca contenente la reliquia di Sant’Antonio, l’effige del Santo posto su di un carro e dietro il popolo dei fedeli. La processione si è snodata percorrendo alcune vie del centro storico, per ritornare nella chiesa di San Francesco, dove l’alto prelato ha impartito la solenne benedizione.

di Roberto Cestarelli

Onorata la festa di Sant’Antonio di Padova