Un nuovo anno scolastico in cui tornare a sorridere

di Silvia Giorgi*

Il primo giorno di scuola è ormai alle porte e si aspetta trepidanti di vederlo arrivare per poter dissipare i dubbi e le incertezze che porta con sé.

Il calo delle iscrizioni dovuto alla denatalità

Volendo provare a guardarlo un po’ da vicino notiamo innanzitutto e un po’ ovunque la tendenza al calo degli iscritti dovuto alla drastica, e ormai risaputa, diminuzione delle nascite. E se questo è vero su tutto il territorio nazionale nella nostra area è forse anche accentuato dagli eventi sismici di qualche anno fa che, in molti casi, hanno frenato la progettualità delle famiglie e quindi anche l’arrivo di nuovi bimbi.

Ci sono, pertanto, plessi scolastici in cui non si sono formate sezioni e classi di prima annualità.

La scuola Latini di Mozzano

E’ il caso, ad esempio, della scuola primaria Angela Latini di Mozzano dove l’esiguo numero di bimbi residenti insieme alle scelte non uniformi dei genitori che, per motivi personali o di lavoro, optano per altri plessi cittadini decretano la mancata formazione della classe prima vanificando gli sforzi pluriennali di investimento progettuale dell’istituto Borgo Solestà – Cantalamessa e lasciando praticamente vuoto uno degli edifici scolastici più nuovi del territorio.

La ricostruzione post-sisma: 7 i plessi interessati

Altro aspetto che accomuna molti istituti scolastici del Piceno è quello inerente la prevenzione con l’attesissima “ricostruzione” post sismica. Infatti, il terremoto prima e la pandemia, ahimè, subito dopo, mostrano con chiarezza l’evidente fragilità dell’edilizia scolastica italiana (e picena) e l’irrimandabile esigenza di costruire o ristrutturare le scuole per garantire sicurezza e benessere agli studenti, tranquillità e fiducia alle famiglie e soprattutto offrire un servizio di qualità utile alla società e al futuro. Le calamità a cui siamo stati e siamo esposti continuano innegabilmente a ricordarci che “prevenire è meglio che curare” e quindi speriamo che l’attenzione all’edilizia e all’attrezzatura deputati alla formazione e all’istruzione diventi concretamente una priorità.

Ad Ascoli, a questo proposito, ci si prepara ad un anno di grande attesa visto che dovrebbe realizzarsi a più riprese il progetto, annunciato e avviato, di messa in sicurezza di almeno sette plessi del settore primario (infanzia, primaria e secondaria di I grado) con la conseguente necessità di un temporaneo trasloco in sedi ancora da individuare. La comprensibile preoccupazione delle famiglie che si chiedono dove i propri figli dovranno frequentare le lezioni nei prossimi anni in concomitanza con i lavori si auspica venga presto fugata da precise informazioni e dalla incoraggiante prospettiva di nuove e funzionali sedi scolastiche.

L’emergenza sanitaria da Covid-19

A farla da padrone nel panorama delle attese resta in ogni caso l’emergenza sanitaria che, con il suo devastante impatto, ha innalzato il livello di visibilità del mondo della scuola con i suoi punti di forza e di criticità. Emozione, speranza ed ansia si mescolano mentre alunni, genitori e personale della scuola all’unanimità auspicano una regolare e duratura ripresa delle attività, anche di quelle maggiormente socializzanti, in presenza.

Come da protocollo ministeriale distanziamento, igienizzazione, mascherine per tutti gli studenti sopra i 6 anni di età restano dei punti fermi e, per la gestione delle complessità, viene confermata anche la dotazione aggiuntiva di personale docente e ATA “covid”. Al centro del dibattito restano, ancora, le modalità di controllo del “green pass” obbligatorio per il personale docente e non docente e il trasporto scolastico dei ragazzi delle scuole superiori.

Certamente, salvo sorprese, la maggiore consapevolezza e conoscenza del virus e delle sue insidie e la vaccinazione diffusa tra adulti e ragazzi (sempre c’è da augurarselo!) sono i due elementi che potrebbero e dovrebbero fare la differenza quest’anno.

Vogliamo senz’altro crederci e attendere che arrivi presto un nuovo anno scolastico in cui tornare a sorridere (senza mascherina) e ad abbracciarci davanti al portone della scuola con la prima campanella di sottofondo.

* Dirigente scolastico