Farmaci carenti, un problema mai risolto. Cosa fare?

Il paziente si reca in farmacia e non trova il farmaco che il medico ha prescritto. Talvolta le carenze sono solo momentanee, a volte possono durare a lungo. Ecco cosa fare e quali sono i doveri dei farmacisti e delle case farmaceutiche.

“Mi dispiace, questo farmaco è momentaneamente indisponibile.” Questa è la frase che, troppo spesso, i farmacisti sono costretti ad utilizzare con i pazienti.

La costante disponibilità dei medicinali in farmacia è essenziale per garantire ai cittadini la continuità terapeutica. Può però capitare che un farmaco non sia presente, che sia irreperibile presso il grossista da cui la farmacia si rifornisce.

A volte queste carenze sono solo temporanee e si risolvono in breve tempo. Altre volte possono durare a lungo e quando un’alternativa al medicinale mancante non esiste, la carenza del medicinale comporta una pericolosa interruzione della cura.

In questo caso la figura del farmacista assume un’importanza decisiva per la salute del paziente in quanto le carenze di farmaci possono incidere sui pazienti in diversi modi: Insuccesso del trattamento, Interruzioni del trattamento, sostituzione con alternative meno efficaci o più costose con rischio di un aumento di reazioni avverse.

Cosa fare in questi casi?

Molto spesso la soluzione è semplice, la presenza di farmaci bioequivalenti può risolvere l’impasse e il farmacista, grazie alle sue conoscenze può garantire al paziente la corretta sostituzione del farmaco.

Quando ciò non accade, ossia in commercio esiste solo quel tipo di farmaco che risulta introvabile, la situazione cambia drasticamente.

In alcuni casi le farmacie possono, contattando direttamente la casa farmaceutica, reperire il farmaco con tempi e modalità sempre differenti. Se ciò non fosse possibile in farmacista non può in alcun modo consigliare una sostituzione ed in questo caso la “palla” torna al medico di medicina generale o allo specialista che dovranno necessariamente trovare la soluzione farmacologica più idonea.

Come “ultima spiaggia” la galenica, ossia la preparazione in farmacia del farmaco, può risolvere la problematica. Ma i tempi, per la reperibilità del principio attivo, e i costi scoraggiano i pazienti.

L’Aifa, agenzia italiana del farmaco, monitora costantemente la carenza di farmaci e attraverso questo link, https://www.aifa.gov.it/farmaci-carenti , si possono ottenere informazioni aggiornate.

La carenza di farmaci, come detto, può avere un profondo impatto sulla sicurezza del paziente. Sebbene sia impossibile prevedere questo fenomeno, un’attenta pianificazione, di farmacie, Stato e case farmaceutiche, può impedire che i problemi conseguenti si trasformino in carenze drammatiche. Perché la nostra salute deve sempre essere al primo posto.

Ugo Quartaroli