Paul Thomas Anderson se ne frega! Realizza la sua piccola rivoluzione passando dal dramma alla commedia, aumentando la quantità dei dialoghi e producendo un teen movie atipico. Parliamo di Licorice Pizza

Nella California del 1973, viene raccontata la travagliata storia d’amore tra il quindicenne Gary Valentine (Cooper Hoffman) e la 25enne Alana Kane (Alana Haim). I due ragazzi corrono sempre durante il film, letteralmente: sono piene le scene in cui i due protagonisti percorrono a grandi falcate le strade americane. Gesto metaforico ad indicare la voglia di Gary di sbancare, di trovare la giusta opportunità per essere qualcuno. Anche ad Alana interessano i soldi ma è più idealista. Corre verso la ricerca della propria posizione nel mondo e poi, più tardi, verso il denaro.

La donna di Licorice Pizza

Di Gary Valentine vediamo le gesta mente di Alana vediamo i suoi pensieri. Questo tanto basta per consegnare “lo scettro” di protagonista del film alla ragazza. Il film mette in mostra il costante desiderio di Alana di imporsi come donna ma soprattutto di farsi accettare come figlia da un padre che la disprezza. Durante la pellicola girerà tra i desideri di diversi uomini ma senza trovare quello che corrisponde alle sue attese. Alana è una delle più importante donne cinematografica visualizzate dalla mente di P.T. Anderson. Il regista crea un personaggio fragile che si nasconde dietro ai suoi rudi modi di fare, dediti alla ricerca di un consenso costante dal mondo maschile. Su questa sua ricerca si basa il film. Anche la sua spalla, Gary, sicuramente prova un forte sentimento nei confronti della donna, ma sembra anche lui avviato verso alla forma d’egoismo che caratterizza l’uomo e la società americana vista nella pellicola.

Gli uomini di Licorice Pizza

Nel film vediamo un tema molto caro al regista: il tema dell’Odissea. Questa non è solo riservata ai tanti luoghi mostrati che creano un bel quadro dell’America all’inizio degli anni ’70 ma è un viaggio che scandaglia l’uomo americano; i suoi difetti, il suo egoismo, il suo essere logorroico ed esagerato come se tutto cadesse ai suoi piedi. Come se l’errore non fosse contemplato e l’audacia fosse l’unica mossa per imporsi. Questo, come uno specchio cinico dell’economia magnaccia Americana.

Tra azione e pensiero

Cos’è l’amore tra Gary e Alana? Uno scontro continuo tra due parti della nostro essere. Tra l’azione, il desiderio di voler fare e la parte razionale. La prima è rappresentato da Gary che in tutta la pellicola non è mai fermo, quasi sempre mostrato in piano americano quando non lo è combina solo errori. Invece Alana viene divorata dal primo piano. Le sue espressioni tra il disgusto e la sorpresa segnano la pellicola come cartina di tornasole degli stati della giovinezza. Il legame tra azione e pensiero è complesso e tortuoso e P.T. Anderson lo sa bene. I momenti d’unione, tra i due ragazzi, sono segnati da riprese lontane, fumose e sporche. La scena finale dei due che corrono (nuovamente) mano nella mano è iper illuminata e sfocata segno dell’unione impossibile e utopico tra le due nature dell’essere umano.

Impossibile non consigliare questo film a chi ama le storie d’amore travagliate e l’America delle mille opportunità degli anni ’70. Il film non manca di tratti autoriali legati tra loro da un filo di malinconia e da una comicità intelligente ed elaborata.

Voto: 7/10

P.S. La mia gratitudine va al Cinema Piceno per avermi dato l’opportunità di vedere il film e un grazie speciale a Valentina per i consigli e per i punti di riflessione fatti ad hoc per analizzare il film.

 

Di Quinto De Angelis