Domenica scorsa è terminata la solennità della Madonna delle Grazie. Una festa con radici ben consolidate nel tempo che ogni anno trasforma la settimana mariana in un momento atteso e ricco di eventi. Molti, infatti, sono stati gli incontri religiosi che si sono succeduti in Duomo nel periodo dal tre al dieci ottobre.

La tradizione

Come nella tradizione, il giorno della festa è stato preceduto: dalla recita del Rosario meditato; da messe celebrate all’altare del Santuario della Madonna delle Grazie nella Cattedrale ascolana, alle quali hanno partecipato i fedeli delle varie parrocchie intervenute secondo un calendario stabilito; dalla presentazione alla cittadinanza del Polittico del Crivelli, recentemente restaurato; da una veglia di preghiera a Maria presieduta dal vescovo monsignor Domenico Pompili; dal conferimento della Cresima a venti giovani tra ragazzi e ragazze.

La messa pontificale

A presiedere il rito religioso serale è stato il nostro conterraneo monsignor Piero Coccia, arcivescovo Metropolita di Pesaro, assistito dal cerimoniere mons. Lino Arcangeli con i concelebranti principali, il parroco della cattedrale don Luigi Nardi e il Vicario della città don Orlando Crocetti. Alla concelebrazione hanno partecipato molti sacerdoti della diocesi, mentre tra i numerosi fedeli vi erano diverse autorità civili e militari.

Il servizio e il coro

Efficiente il servizio svolto dai Templari Cattolici D’Italia i quali hanno regolato l’accesso in chiesa invitando i numerosi fedeli ad indossare correttamente la mascherina, sanificare le mani e rispettare il distanziamento sociale. Ad animare la celebrazione della messa pontificale è stato il coro diocesano, diretto dal maestro don Francesco Fulvi, nonché voce solista ed organista.

La Madonna delle Grazie

In passato, il quadro della Madonna con il bambino si trovava all’interno della chiesa di S. Maria della Carità (della Scopa) e, ogni anno, nei periodi di Quaresima e Pasqua, era portata in processione di chiesa in chiesa, come del resto è stato fatto fino a due anni fa, prima della pandemia, circostanza che dette origine all’appellativo di “Madonna del Giro”. Nel 1961, il vescovo Marcello Morgante riuscì a farla dichiarare dal Papa Giovanni XXIII patrona principale della città e diocesi, insieme a Sant’Emidio, imponendole il nome di “Madonna delle Grazie”, diffondendone il culto e trasferendola, definitivamente, nella Cattedrale. La cappella si trova sulla sinistra del presbiterio, sul cui altare vi è un tabernacolo rinascimentale dove è posta, in una cornice barocca di legno dorato, la copia dell’immagine della Madonna con il bambino. L’originale, opera attribuita a Pietro Alemanno, si trova all’interno del Museo Diocesano. La Madonna delle Grazie è molto amata e invocata, non solo dagli ascolani, ma anche da vari gruppi di fedeli dei paesi limitrofi.

di Roberto Cestarelli