L’estate è arrivata e per molti il dover esporre il proprio corpo al mare potrebbe rappresentare un problema.

Quella che vediamo riflessa allo specchio è l’apparenza del corpo umano che ci rappresentiamo nella mente, cioè il modo in cui il nostro corpo ci appare e per questo può suscitare emozioni e far emergere ricordi e sensazioni. La formazione della percezione dell’immagine corporea ha origine nei primi mesi di vita. Il neonato infatti non fa distinzione tra sé e il mondo che lo circonda, a partire dai due o tre anni inizia a riconoscere la propria immagine riflessa e due anni più tardi comincia a scoprire che le altre persone hanno un corpo simile al suo.

Il momento in cui il bambino prende coscienza del fatto che l’individuo davanti allo specchio non è un altro ma se stesso è un momento fondamentale nella formazione dello sviluppo della psiche. Il modo in cui il genitore o chi si è preso cura del bambino ha rimandato l’immagine del bambino sarà determinante per la percezione del proprio corpo, amabile o meno.

Nella formazione dell’immagine corporea è presente un continuo paragone tra quello che è il proprio corpo e il corpo ideale e questo porterà con sé maggiore o minore sofferenza. Il corpo in adolescenza, per esempio, è soggetto a continui e rapidi cambiamenti e questa situazione porta con sé maggior vulnerabilità emotiva e psicologica. Quando la preoccupazione diventa tale da condizionare la vita e pregiudicare la libertà di uscire del soggetto è auspicabile l’intervento di uno psicologo o uno psicoterapeuta per comprendere l’origine di tale sofferenza e trovare insieme il percorso giusto per uscirne.

Dott.ssa Alice Camilli
Pronto Soccorso Psicologico Ascoli Piceno
(https://www.l-altro.com/)